Salvatore Curcio lascia Lamezia e s’insedia a capo della procura di Catanzaro: "Lavorerò in continuità"

curcioo-2025-02-01-alle-13.30.48_8e20c.jpg

Catanzaro – "Intraprendo questo incarico cercando di avere come obiettivo quello di assicurare la continuità ad un ufficio che già viaggia a ritmi serrati, prescindendo dalle contingenze delle persone. Questi sono uffici virtuosi ma c’è da assicurare quella coesione anche interna tra i magistrati, rimanendo sempre un passo davanti a loro per difendere la loro autonomia e indipendenza". Sono le prime parole pronunciate da Salvatore Curcio, neo procuratore capo di Catanzaro dopo la nomina da parte del Csm avvenuta a dicembre. "Sono stato in questo ufficio alla Distrettuale per 20 anni - ha aggiunto poco prima della cerimonia- ho masticato la ‘ndrangheta in tutte le parti del mondo e in ogni stagione. È una problematica che ormai affligge la popolazione di tanti paesi su scala planetaria e la procura di Catanzaro ha avuto modo di compiere attività investigative e di collaborare con le autorità giudiziali di mezzo mondo, dalla Colombia all’Australia, dal Venezuela a tutti i paesi dell’Unione Europea all’area balcanica. La ‘ndrangheta è dappertutto ed è un qualcosa di cui tutti ne sono consapevole".

Curcio, dunque, lascia la guida della procura di Lamezia Terme dopo 8 anni di intenso lavoro e da oggi si insedia in uno degli uffici più impegnativi d’Italia, raccogliendo il testimone dell’attuale facente funzioni Vincenzo Capomolla, destinato alla procura di Cosenza, e ancora prima di Nicola Gratteri, oggi alla guida della procura di Napoli. Densa di presenze la cerimonia solenne di insediamento: Giovanni Melillo, procuratore nazionale della DNA, Nicola Gratteri, il sottosegretario all'interno, Wanda Ferro, il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, i vertici della magistratura calabrese e delle altre procure, delle forze dell'ordine, esponenti del mondo dell'Avvocatura, della Chiesa. "Catanzaro - ha detto Gratteri - è la mia casa e sono qui oggi per augurare a Salvatore Curcio fortuna e soprattutto tanti successi. Troverà una delle procure logisticamente più belle d'Italia, il mio consiglio è di essere il primo ad arrivare e l'ultimo ad andare via lasciando la porta sempre aperta. Qui troverà una squadra molto competente".

curcio-dda-Image-2025-02-01-at-11.43.54_95c70.jpg

Curcio è in magistratura dal 1989, Curcio, 60 anni, originario di Soverato, ha iniziato come giudice istruttore e poi gip a Catanzaro, per passare nel 1993 alla Dda del capoluogo calabrese per la quale ha coordinato come sostituto procuratore alcune delle più importanti inchieste sulla 'ndrangheta e il narcotraffico, tra cui "Galassia" e "Decollo". Dal 2012 ha ricoperto l'incarico di sostituto procuratore generale della Repubblica presso la Corte d'appello di Catanzaro, fino al 2017 quando ha assunto la guida della Procura lametina. La nomina di Curcio, apre dunque la corsa alla sua successione alla guida della procura di Lamezia Terme.

G. V.

© RIPRODUZIONE RISERVATA