Reggio Calabria - Una proposta di legge e due misure specifiche, la prima destinata a contrastare il triste fenomeno della violenza sulle donne, le seconde di sostegno alla fragilità e per conciliare i tempi di vita e di lavoro dei lavoratori e delle lavoratrici con figli. È quanto prevede il progetto presentato a Reggio dall'assessore regionale alla cultura ed al welfare, Caterina Capponi. "Non è una data casuale, oggi - ha dichiarato la Capponi - e nei giorni a seguire ricorrerà la festa dell'8 marzo, giornata internazionale dedicata alle donne. È una data molto importante per noi. Era giunto il tempo di modificare la legge regionale del 2007 che non rispondeva più a quelli che erano i bisogni delle donne. Assieme alla proposta di legge, che definisco corale, abbiamo previsto due azioni che andranno ad implementare tutto il percorso delle donne che hanno subito delle violenze di genere".
Ci sarà la riproposizione della misura "Donne libere" che vale 4,5 milioni di euro per la concessione di contributi ai Centri Antiviolenza e alle case rifugio, per finanziare progetti finalizzati alla promozione delle pari opportunità e alla partecipazione delle donne vittime di violenza alla vita economica e sociale. A cui si aggiunge la novità della misura "Concilia", finanziata con una dotazione di 7 milioni 854 mila euro per promuovere una partecipazione equilibrata di donne e uomini al mercato del lavoro, e sviluppare i servizi per la conciliazione tra vita e lavoro. "Reputo che col tempo 'Concilia' - ha sostenuto Capponi - sarà una di quelle azioni che avrà un impatto non indifferente nel sistema famiglia, donna e diventare una 'best pratice' per altre Regioni italiane. Voglio ribadire non solo per le donne, ma anche per gli uomini perché 'Concilia' va ad inglobare anche il soggetto maschile, perché i tempi, di lavoro e di vita familiare, tutti noi sappiamo, che non è facile abbinarli".
Sui contenuti della proposta di legge è intervenuta la coordinatrice dell'Osservatorio regionale sulla violenza di genere, Roberta Pino. "Lanciamo un segnale di grande civiltà - ha detto - La nuova legge avrà un approccio determinante per favorire interventi strutturali e non più settoriali. Ed è previsto che la Regione si costituisca parte civile in tutti i processi che hanno come oggetto la violenza di genere con la previsione di destinare i proventi del risarcimento del danno a un fondo patrimoniale regionale per erogazioni ai centri di ascolto o a supporto di minori vittime di violenza". Alla conferenza stampa ha partecipato anche la consigliera regionale Katya Gentile, presidente della VI Commissione. "Lo considero una soluzione ottimale - ha detto Gentile - per dare risposte ai fenomeni di violenze domestiche e familiari, che da noi possono anche essere velate dall'omertà. Dare una spinta alle donne che vogliono denunciare, perché trovano dei percorsi appropriati, credo che sia anche una garanzia ulteriore per uscire da un clima di timore e di paura che molto spesso costringe le donne a continuare a subire".
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