Verso le Comunali a Lamezia, avvocato Chirumbolo: "Ecco perché Mascaro non è più candidabile"

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Lamezia Terme - L'attuale sindaco di Lamezia, Paolo Mascaro non è candidabile perché di fatto ha maturato due mandati e non può riprensentarsi. Se ieri nel nostro articolo avevamo lasciato qualche margine di incertezza sulla questione, oggi abbiamo approfondito la vicenda sentendo il parere dell'avvocato Armando Chirumbolo che, da noi sollecitato, ha fornito con estrema chiarezza dettagli che non lasciano più dubbi di sorta a nessuna interpretazione.  L'avvocato Chirumbolo fa completa chiarezza in merito ai periodi presi in esame, scandendo i tempi e indicando con esattezza i periodi che dimostrano come per Mascaro l'eventuale candidatura a sindaco in questa tornata 2025, si prefigura inequivocabilmente come terzo mandato.

"In ordine al quesito sottopostomi in riferimento ai calcoli relativi alla durata dei due mandati del sindaco della città di Lamezia Terme - ci dice Chirumbolo - si specifica che la sentenza con la quale il Tar di Catanzaro, nel giudizio patrocinato dal sottoscritto quale legale di fiducia di uno dei ricorrenti, annullò le elezioni dell’autunno 2019 e dichiarò decaduti gli organi eletti del Comune, per accertati brogli elettorali, non incide in alcun modo sul computo della durata dei due mandati dell’attuale sindaco, in quanto, con specifico riferimento al secondo mandato elettorale, tutti gli organi del Comune sono rimasti in carica per un tempo di molto superiore a 2 anni, 6 mesi ed 1 giorno previsti dalla Legge ai fini della maturazione del mandato elettorale, e pertanto, il secondo mandato è da ritenersi pienamente maturato. Il punto nodale su cui mi chiedete di rispondere al vostro quesito e di fare chiarezza - evidenzia altresì l'avvocato Chirumbolo - riguarda, invero, il primo mandato elettorale, successivo alle elezioni del maggio 2015. Andiamo per gradi: il sindaco e i consiglieri comunali della città, a seguito delle elezioni del maggio 2015, sono stati proclamati dal Tribunale di Lamezia Terme il 19 giugno 2015 che è la data dalla quale parte il mandato della prima consiliatura, per poi essere sospesi ai sensi dell’art. 143, comma 12, del D.Lgs 267/2000, a seguito di scioglimento per pericolo di infiltrazioni mafiose, con Decreto del Presidente della Repubblica, del 24 Novembre 2017. Ebbene, questo primo periodo che va dal 19 giugno 2015 al 24 novembre 2017 è pari ad anni 2, mesi 5, giorni 6. Successivamente, all’esito di un giudizio instaurato innanzi al Tar Lazio dai legali del sindaco avverso lo scioglimento del Consiglio comunale della città, veniva pubblicata il 22 febbraio 2019 la sentenza immediatamente esecutiva, con la quale veniva annullato lo scioglimento del Consiglio comunale e quindi, da quella data, venivano reintegrati gli organi eletti del Comune di Lamezia Terme, per poi essere nuovamente e definitivamente sospesi in data 22 marzo 2019, con Decreto inaudita altera parte del Consiglio di Stato, al quale, nel frattempo, aveva presentato ricorso la Avvocatura generale dello Stato contro la precedente sentenza del Tar Lazio. Ebbene, questo secondo periodo che va dal 22 febbraio 2019 al 22 marzo 2019 è pari a giorni 28. Dalla sommatoria del primo periodo con il secondo periodo - mette in risalto in conclusione l'avvocato Chirumbolo - si ricava che, il mandato della prima consiliatura, con gli organi eletti in carica, è durato anni 2, mesi 6, giorni 4, e, pertanto, può ritenersi anche questo primo mandato pienamente maturato.Da quanto sopra - conclude l'avvocato Chirumbolo - ne discende che l’attuale sindaco, alla data odierna, ha maturato numero 2 mandati consecutivi nella sua carica".

Dunque, con periodi alla mano, vengono fugati tutti i dubbi sull'accertata incandidabilità di Mascaro. Cosa accadrà adesso? Forza Italia e tutto il centrodestra si trovano a dover fare i conti con una nuova e imbarazzante situazione, nonostante la proposta messa in campo di Emanuele Ionà che, secondo alcuni, non avendo ancora accettato o reso dichiarazioni pubbliche, pare sia in procinto di rinunciare. Nel centrodestra, pertanto, si riaprono i giochi.

A.C.

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