Lamezia Terme - Esigenze, interessi, prospettive, aspettative e progetti delle associazioni lametine in vista delle prossime comunali, nell’incontro organizzato dai Giovani Democratici “Talk Forward Lamezia”, che ha visto ancora una volta animarsi di dibattito piazza Mazzini, nello spazio antistante l’edicola di “Pan"idiano”. Ad intervenire, nell’evento moderato da Domenico Taverna del Partito Democratico, e introdotto dai saluti di Angelo Curcio, Segretario dei Giovani Democratici, ben quattordici rappresentanti di associazioni e realtà sociali attive sul territorio, spinte a confrontarsi per “prepararsi alla sfida e superare i personalismi”, secondo le parole di Curcio, “un intento che vogliamo perseguire per non ripetere gli errori delle generazioni precedenti”.
In ordine, al tavolo dei lavori, Gianni Arena di Legambiente, Stefano Capriglia di Primavera degli Studenti, Italo Reale del Comitato Lamezia Terme-Catanzaro Città Urbana, Giuseppe Gigliotti di Italia Nostra, Giovanni Bevilacqua capo zona Agesci, Fiore Isabella del Tribunale dei Malati, Lidia Vercio dell’Associazione Dottorandi Italiani, Antonio Scaramuzzino presidente Arci Vibo Valentia-Lamezia, Antonio Laganà dell’Associazione per la Ricerca Neurogenetica, Giuseppe Marinaro dell’Associazione Malati Cronici, Antonella Di Spena di Arci Servizio Civile, Saveria Sesto di Associazione Albero della Vite; Marinella Pucci dell’associazione Il vizio di vivere; saluti conclusivi affidati a Francesco Carito del Partito Democratico.
Molte le proposte messe sul tappeto da presentare in futuro a chi governerà: da Legambiente l’appello per il contenimento della frana di Calìa e per la mappatura del territorio della città, da affidare a giovani dottorandi, in modo da essere pronti a far fronte al rischio idrogeologico; inoltre un appello contro il disboscamento delle zone d’altura del comprensorio, la creazione di un Parco del Mancuso e del Reventino, e anche di un Parco Urbano nella zona sud della città, che metta insieme lembi del territorio di tutti e tre i suoi centri con funzione unificatrice e di miglioramento della qualità della vita; infine la proposta di piantare un albero per ogni bambino nato o adottato in città, e di evitare modalità improprie di potatura. Interessanti le proposte dal mondo studentesco e dell’Università: Capriglia si focalizza sulla necessità di collegare il Polo Universitario del “Giovanni Paolo II” a tutte le zone della città dove gli studenti risiedono, anche quelle più distanti dove i fitti sono meno costosi; viene manifestata inoltre la necessità di una convenzione per i pasti degli studenti, un luogo di sosta e socializzazione interno all’ospedale, orari d’apertura più adeguati per la biblioteca comunale in modo da renderla accessibile a chi segue le lezioni, la creazione di un tavolo tecnico per valorizzare la presenza dell’Università a Lamezia come fonte di sviluppo; da Vercio un appello ad attivarsi per una rete di convenzioni fra privati e Università in modo da dare la possibilità ai dottorandi di fare il tirocinio a Lamezia e magari di restare in sede anche in futuro; di dare la possibilità agli studenti di Scienze Motorie di svolgere le proprie attività nella futura Cittadella dello Sport; di rendere disponibili dei luoghi per gli eventi della Notte dei Ricercatori, come Catanzaro.
Un appello alla sinergia con il capoluogo anche da Italo Reale che propone la creazione di una città urbana come antidoto ai problemi dello spopolamento, per avere maggiore peso in ambito regionale. Di rilievo anche il tema della Sanità pubblica, dibattuto da Isabella e Marinaro, che hanno evidenziato i molti disservizi all’interno del presidio lametino: dall’assenza di sicurezza ai problemi di parcheggio, dalla mancanza di personale al Pronto Soccorso ridotto a luogo di transito, dalle carenze del Cup e degli ambulatori specialistici alla scarsa efficienza nell’ascolto dell’utenza. Ancora i problemi legati al decoro urbano, ai servizi per il turismo, alla conservazione dei beni culturali evidenziati da Gigliotti, che denuncia l’assenza di uno sportello per le informazioni turistiche in città, le problematiche relative allo stato degli scavi di Terina, del Castello, del Palazzo Comunale per il quale sono da poco stati stanziati i fondi per il restauro, gli 11 appartamenti inutilizzati in via Garibaldi; ancora le problematiche dell’acqua che manca, e del mancato utilizzo delle tante sorgenti presenti sul territorio. Anche Saveria Sesto racconta i tanti passi mancati per la valorizzazione del territorio, particolarmente dal punto di vista del patrimonio vitivinicolo, con la vendita e il cambio di destinazione d’uso della vecchia Cantina di Sambiase – di cui Gianni Speranza, citato nel suo discorso, racconta in seguito le vicende e i tentativi di recupero fatti durante la propria amministrazione.
Grande spazio al tema dei giovani e degli anziani, affrontato da Bevilacqua, Scaramuzzino, Di Spena, Laganà, Pucci, i quali offrono una serie di suggerimenti: partire dal basso per valutare le esigenze della base, pluralità di comando e parità di genere, apertura alle nuove competenze e valorizzazione delle idee dei giovani intesi come protagonisti del proprio percorso e di quello dell’intera comunità; tantissime le esigenze degli anziani che spesso versano in condizioni di indigenza e hanno figli precari che stentano ad occuparsene, per i quali dunque secondo Pucci il comune dovrebbe attivarsi; problemi logistici, burocratici, e di comunicazione, che incidono anche sulla manutenzione della sede dell’associazione, quelli individuati da Laganà. Un ultimo intervento fuori programma quello di Marco Ammendola, che introduce il tema importante dei diritti di genere e delle persone della comunità Lgbtqia+. L’evento si conclude con l’augurio di Carito “che le associazioni possano godere di maggiore ascolto all’interno del contesto sociale cittadino, anche da parte di chi andrà prossimamente al governo della città”.
Giulia De Sensi
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