Lamezia, l'inquieto Pd diviso tra gruppo dirigente legittimato e Coordinamento senza "poteri"

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Lamezia Terme - Da un lato un gruppo dirigente, quello del Pd, legittimato da un congresso con tanto di segretario, Direttivo, assemblea. Dall'altro un Coordinamento nominato dai vertici regionali per cercare di fare sintesi e smussare polemiche interne che vanno avanti da mesi. In mezzo, la scelta del prossimo candidato a sindaco in vista delle elezioni comunali di primavera.

Nei giorni scorsi la riunione del Direttivo ha confermato (se mai ce ne fosse bisogno), che il gruppo dirigente attuale - al netto delle polemiche - opera con pieni poteri per agire e prendere qualsivoglia decisione. Allora la domanda che sorge spontanea, e che molti militanti e simpatizzanti del Partito democratico si chiedono è: ma che senso ha avuto nominare un Coordinamento? Tra l'altro con all'interno lo stesso segretario cittadino, Gennarino Masi? I gruppi dirigenti provinciali e regionali sono consapevoli di aver contribuito a creare confusione tra i simpatizzanti del Pd lametino? Manca, ed è purtroppo mancato, il coraggio della chiarezza e intanto passano giorni e settimane e si assiste ad una lenta e lacerante divisione che non fa bene a nessuno. L'appello degli elettori del Pd, del centrosinistra e di quanti sembrano guardare ad un possibile cambiamento, è quello di sciogliere ogni riserva e uscire dall'ambiguità. Avevamo scritto che con la nomina del Coordinamento il Pd lametino, di fatto, sembrava avviarsi verso un "commissariamento". Se queste erano le intenzioni del gruppo dirigente regionale, evidentemente, la "strategia" sembra essere fallita. Se è vero com'è vero che il partito lametino sta organizzandosi con il tesseramento, e gli organismi eletti dal congresso sono nel pieno dei loro "poteri", perché la Federazione provinciale e la dirigenza regionale fanno finta di non sapere, di non vedere e soprattutto di non capire? Cui prodest? C'è la forza e la "convenienza" per azzerare ogni organismo alla vigilia di una tornata elettorale così importante? E se questo gruppo dirigente con un candidato serio e credibile portasse la coalizione alla vittoria? Un'impresa che può essere perseguita solo se c'è unità fra tutte le componenti, anche fra "gli oppositori" che magari pensano ad altri candidati non iscritti al Pd. Insomma, i cittadini-elettori avrebbero bisogno fin da ora di sapere cosa scegliere senza assistere a comunicati e controrepliche intrise di ipocrisia. La chiarezza vince sempre e dovrebbe essere la strada maestra da percorrere.

A. C.

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