Lamezia Terme – “Donna, vita, libertà!” è stato questo lo slogan della protesta che ha tenuto banco nel pomeriggio odierno Piazza Mazzini. Un flash-mob contro l’arresto della donna-attivista iraniana Ahoo Daryaei (cui ancora non si hanno notizie certe). Il momento di mobilitazione ha raccolto alcuni curiosi, il mondo dell’associazionismo e delle istituzioni nonché la società civile presente nella piazza cittadina spesso luogo attivo di partecipazione e dove erano presenti anche manifesti e striscioni contro la violenza sulle donne. Il momento è stato organizzato dall’associazione Logos&Polis presieduta da Iolanda Baretta.
Baretta, ha spiegato il motivo della mobilitazione di protesta: “Siamo oggi riunite assieme alle associazioni qui presenti: ‘Non una di meno’ per sollevare un problema che deve a tutti stare a cuore e sollevare quindi le loro coscienze, il dilemma è la violenza di genere. Protagonista questa volta, suo malgrado, è stata la donna iraniana Ahoo Daryaei. La donna al rifiuto impostogli dalle autorità iraniane di ricomporsi perché le si intravedeva una ciocca di capelli al di fuori del velo, si è ribellata, quasi denudandosi e rimanendo in reggiseno e mutandine, un gesto estremo e non consentito nel paese asiatico”. “Con questa manifestazione quindi - ha aggiunto Baretta - abbiamo voluto dare voce a chi non ne può averne perché ‘soffocato’ da un regime autoritario”.
“L’Iran ha due premi Nobel per la pace, come quello dato nel 2023 a Narges Mohammadi e sono stati donati a chi combatte contro ogni genere di sopruso”. “Oggi - conclude - abbiamo organizzato questa mobilitazione per essere solidali a chi come Ahoo protesta o ha protestato contro gesti e comportamenti che al giorno d’oggi non si possono tollerare”. È così che l’importante piazza lametina più volte portatrice di tematiche sociali ha accolto il momento di sostegno volto a chi, come lei, subisce o ha subito pesanti e ingiustificati torti dovuti da preconcetti o da retrogradi regimi che di moderno non hanno nulla, ma ragionano seguendo vetusti pregiudizi. Una manifestazione nel complesso che ha voluto tributare le donne coraggiose tutte, e quelle come lei o Mahsa Amini e altre che hanno donato la loro vita e impegno per opporsi alla giusta causa della libertà comune senza alcuna distinzione opponendosi a duri regimi e diktat che vigono nei loro Paesi. La giornata di oggi cui è stata letta la ‘lettera agli uomini’ un diniego contro i gesti di violenza estrema è voluta essere propedeutica al 25 novembre giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Francesco Ielà
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