Sei anni dalla tragedia di San Pietro Lametino, processo in corso per fare luce sulla morte di Stefania e i due figli

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Lamezia Terme – Sembrava una notte autunnale come tante quella di 6 anni fa fino a quando le piogge che cadevano copiose si sono trasformate in un forte temporale provocando la terribile alluvione che ha colpito località Belle Canne a San Pietro Lametino. A percorrere quella strada proprio in quel momento Stefania Signore con i suoi due bimbi, Christian e Nicolò Frija di 7 e 2 anni. In pochi attimi un fiume di acqua e fango invade le strade, Stefania scende dall’auto nel disperato tentativo di salvare i suoi figli. Parte la macchina dei soccorsi, Polizia, Carabinieri, Vigili del Fuoco, Protezione Civile, Soccorso Alpino e Guardia di Finanza, con l'ausilio dei cani molecolari si mettono alla loro ricerca con tutti i mezzi possibili. Il corpo di Stefania e quello del piccolo Christian verranno ritrovati all’indomani, il 5 ottobre del 2018, nel letto di un torrente tra San Pietro a Maida e San Pietro Lametino a circa un chilometro dal luogo in cui era rimasta l'auto. Le speranze si spengono del tutto quando a distanza di una settimana viene ritrovato anche il corpicino di Nicolo a circa 500 metri a monte dal punto di ritrovamento della mamma. Una notte drammatica che ha segnato l’intera comunità.

Una tragedia che a posteriori venne definita ‘annunciata’ e per la quale è in atto un processo per omicidio colposo plurimo contro ignoti.

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