Lamezia, anniversario Adelchi Argada: il ricordo di Reale (Pd)

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Lamezia Terme - “Il pomeriggio del 20 ottobre 1974 era a casa  e stavo riguardando il manuale di un esame universitario che avrei dovuto affrontare il 22. Per la stessa ragione stavo anche preparando la valigia quando sono stato raggiunto da una telefonata di Graziella Riga. Con la voce rotta  dall’angoscia Graziella mi ha invitato a raggiungere l’Ospedale perché due fascisti avevano sparato ad un gruppo di compagni e tra i feriti c’era Argada” è quanto racconta Italo Reale, Partito Democratico. 

“Ovviamente – prosegue Reale - ho lasciato tutto, l’esame l’ho sostenuto due anni dopo, ed ho raggiunto Graziella che mi ha immediatamente chiamato da parte per riferirmi che Adelchi era stato ucciso e che gli assassini erano due fascisti di Sambiase che erano stati arrestati dalla Polizia. E’ stata la prima volta che ho incontrato, in età matura, la morte e quel pomeriggio sono diventato adulto perché ho dovuto affrontare uno dei dolori più intensi della mia vita ed essere da guida ad un gruppo di compagni pazzi dal dolore che andava aumentando continuamente e chiedeva giustizia e vendetta”.

“Non è stato facile spiegare e convincere che – sottolinea - noi non eravamo come Loro perché non volevamo giustizia sommaria ma certamente non ho né impedito né sconsigliato che i simboli di quel partito che rappresentava la continuazione del fascismo (il Movimento Sociale) fossero danneggiati. In estrema sintesi, l’omicidio di Adelchi è stata il frutto malato di una mentalità fascista mischiata a quella Calabresità distorta che era il pascolo della destra di quegli anni per cui due giovani studenti ritenevano di armarsi e di cercare la provocazione (e l’omicidio) per dimostrare che non avevano paura e che potevano fare quello che volevano. Perché i due si aspettavo una reazione al fatto che la mattina avevano malmenato il fratello piccolo di un compagno e volevano far capire di essere i padroni della strada e della città”.

“La reazione della Gente è stata bellissima, Lamezia Popolare – aggiunge - è scesa n piazza accanto ai compagni di Adelchi riconoscendo il tentativo di quella destra fascista e stragista di riconquistare quel posto che la Resistenza gli aveva tolto. Ma al di là del dato politico non potrò dimenticare mai l’affetto da cui eravamo circondati dalla gente dei quartieri che riconosceva condivideva il nostro dolore perché era stato ucciso, come era già avvenuto e lo sarà ancora in seguito, un figlio del popolo, un ragazzo che lavorava duramente per mantenere se stesso ed aiutare la propria famiglia. 50 anni dopo, la Presidenza del Consiglio è occupata da una Posto Fascista, che in materia economica continua la politica di Draghi ma che mostra la sua natura soprattutto in materia di libertà e sugli immigrati nonché la sua insofferenza verso lo stato democratico e le istituzioni attaccando la Magistratura quando applica la legge”.

“Possono i Partiti del Centro Sinistra consentire che il Paese che è nato dalla Resistenza viva questo periodo di oscurantismo. Molti sono gli errori fatti tra cui sicuramente quello di allontanarsi dalle classi popolari che dovremmo rappresentare e quello di una lite continua che rappresenta il tentativo di accaparrarsi il maggior numero di voti nella nostra area.
Il risultato è stato la disaffezione dell’elettorato e l’aumento dell’astensionismo e mi si consente un’ultima osservazione: Guai ai Partiti del Centro Sinistra di Lamezia se non trovassero la strada per stare insieme nelle comunali di Lamezia della Primavera del 2025. Sarebbe uno schiaffo a noi tutti ed alla nostra storia, soprattutto quella drammatica e di sofferenza”.

 

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