La 23esima edizione della Mostra micologica lametina con esposte centinaia di specie fungine

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Lamezia Terme – Non solo Porcini, catalogati, oltre che forse tra i più conosciuti, come i sovrani indiscussi del gusto delle tavole, che, con il loro intenso aroma accompagnano risotti e altri succulenti piatti apprezzati da tanti buongustai e amanti dei funghi. Funghi che, in circa un centinaio di specie sono stati esposti in occasione della 23esima Mostra Micologica nell'atrio del Chiostro di San Domenico.

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Un’opportunità dove i visitatori accorsi hanno avuto la possibilità di osservare da vicino una ricca gamma di funghi, dalle specie commestibili a quelle velenose e tossiche e quelle senza valore alimentare e quindi di confrontarne le caratteristiche. Il tutto grazie anche all’esperienza dei soci del gruppo micologico che hanno spiegato ai curiosi presenti al Chiostro le varie peculiarità e caratteristiche di questi ‘regali’ che i boschi ci offrono. “È sempre bene, soprattutto per i meno esperti - ha spiegato uno dei soci - scegliere e raccogliere solo le specie che si conoscono bene senza avventurarsi troppo nella raccolta o nell’ignoto, sia nello sceglierlo il fungo sia nella ricerca dei posti dove trovare i funghi. È importante anche cuocerli per bene per eliminarne tossicità varie (anche per le specie più note) oltre che aggiornarsi costantemente sulle specie fungine, in quanto sinora ne sono state censite circa 73mila”.

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Allo stesso modo e visto l’ampio panorama fornito degli esemplari fungini ha aggiunto Domenico Adamo, vicepresidente del Gruppo micologico lametino, “nell’addentrarsi è sempre bene andare alla loro ricerca e raccolta assieme ad altre persone, anche in due, per avere una maggiore sicurezza personale in caso di eventi avversi come perdita dell’orientamento o non preventivati malori”. “Inoltre - ha chiarito ancora Adamo riguardo la tossicità di alcuni funghi - alcuni di questi contengono delle sostanze che il nostro corpo non assimila e non tollera o altre che non servono, sono un di più, ed è il caso del mannitolo che è lassativo e della chitina che si trova nell'esoscheletro degli insetti e di altri artropodi come gamberi e gamberetti”.

Francesco Ielà

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