Cgil, pensionati calabresi in piazza a Catanzaro contro la Manovra: "Tre euro al mese non sono una rivalutazione, ma un’elemosina"

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Catanzaro - Sono scesi in piazza anche a Catanzaro i pensionati calabresi della Cgil per una manifestazione di protesta contro l'annunciata rivalutazione di 3 euro al mese delle pensioni minime contenuta nella legge di bilancio. La mobilitazione è stata promossa da Spi Cgil Calabria e rientra in una più ampia iniziativa nazionale organizzata dal sindacato tra il 28 e il 31 ottobre, che coinvolge tutte le regioni italiane per esprimere un netto dissenso contro la manovra finanziaria 2025. "L’obiettivo di oggi - ha dichiarato il segretario generale dello Spi Calabria Carmelo Gullì - è quello di sollecitare il Governo a intervenire seriamente sui bisogni dei pensionati e delle pensionate, ma soprattutto di tutti i cittadini italiani. Oggi i pensionati sono considerati dal Governo un bancomat, da cui prelevare tutto il possibile, offrendo in cambio un aumento di soli 3 euro al mese per le pensioni minime. Mancano i servizi necessari per consentire alle famiglie di avere un luogo dove lasciare i bambini, dato che nel settore pubblico non c’è nulla di adeguato, e il settore privato non è accessibile a tutti. Se aumentano le disuguaglianze e non si garantisce più il servizio sanitario nazionale, le persone si troveranno a scegliere se comprare un pezzo di pane o fare una visita specialistica per curarsi. Non si può mettere la gente nelle condizioni di scegliere come morire - sottolinea Gullì -. La gente deve vivere, e vivere bene. Chiediamo alla Regione Calabria il finanziamento della legge sull’invecchiamento attivo, perché questa è una risposta che dobbiamo ai pensionati calabresi". Parole rilanciate con forza dal neoeletto segretario generale della Cgil Gianfranco Trotta.

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"Siamo qui oggi - ha dichiarato il successore di Angelo Sposato - per dire no a una legge di bilancio che prevede pochissime risorse, come nel caso dei pensionati, per cui è stato previsto un aumento di appena 3 euro, quando è certificato che pensioni e stipendi hanno perso il 19% del loro potere d’acquisto a causa dell’inflazione. Oggi protestiamo contro la scarsa attenzione del governo verso questa categoria che deve essere una risorsa per questo Paese, non un costo. Hanno contribuito a costruire l’Italia e ora il Paese deve dimostrarsi riconoscente. Dobbiamo garantire loro condizioni adeguate: hanno diritto alla salute e, qui in Calabria, affrontano enormi difficoltà nel poterlo esigere", conclude Trotta. Presente in piazza anche Francesco Palaia del dipartimento organizzazione di Spi nazionale: "Chiediamo un confronto vero con il governo - ha dichiarato - perché questa manovra di bilancio come al solito tratta lavoratori dipendenti e pensionati come un salvadanaio cui attingere in momenti di necessità. Non va bene. Tre euro al mese non sono una rivalutazione, ma un’elemosina".

B. M.

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