Lamezia, Villella (PD): “Anche patrimonio beni culturali è elemento trascurato in città”

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Lamezia Terme – “Ci ritroviamo per l’ennesima volta a ribadire come anche l’aspetto legato alla valorizzazione e fruizione dei beni culturali lametini sia l’ennesimo elemento trascurato in questa bistratta cittadina”. È quanto afferma in un comunicato Felicia Villella, Segreteria PD Lamezia Terme.

“Se agli occhi dei meno attenti, balza il solo disimpegno nella mancanza di decoro urbano che oramai impera nelle periferie, da sempre ritenute zone di categoria B, e nei centri dei maggiori quartieri lametini, è necessario sottolineare ancora una volta come nulla è stato fatto perché i maggiori siti di interesse storico archeologico fossero messi a disposizione del pubblico, rimanendo così in linea con la trascuratezza generalizzata dell’attuale amministrazione – aggiunge - Ci chiediamo se in seguito alla richiesta di stato di calamità successiva agli eventi metereologici della scorsa settimana, qualcuno abbia avuto premura di verificare anche lo stato in cui vertono i territori del famigerato parco archeologico di Terina, i luoghi dell’abbazia benedettina di Sant’Eufemia Vetere, lo stato dell’inagibile rudere del castello di Nicastro e gli interni del simbolo araldico del Bastione di Malta. Del resto, se fino ad ora tali beni non sono stato oggetto di interesse alcuno, perché preoccuparsene proprio in questo momento? Ricordiamo al primo cittadino altresì, e amministrazione al seguito, che Lamezia presenta, oltre ai su citati luoghi di interesse culturale, una serie di palazzi storici dislocati sul territorio, le cui passate azioni di intervento finalizzate al loro ripristino in funzione di una attuativa fruizione sono ormai ampiamente superate. Potremmo essere ragguardati anche sulle condizioni di questi ultimi?”

“Non dimentichiamo infine – conclude - che attualmente Lamezia, grazie ormai ai pochi collegamenti extranazionali, complice la decentrizzazione di voli dirottati su altri scali regionali, vanta solo qualche possibilità di essere ancora il crocevia di possibili interessi da parte di turisti che ivi atterrano, possibilità ulteriormente dimezzate dalla mancanza di un semplicissimo servizio pubblico di informazione turistica e ancora più dalla chiusura di quei siti che dovrebbero essere il biglietto da visita della città”.

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