Tassa di soggiorno, in Calabria applicata da 67 Comuni: a Lamezia nessuna imposta

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Lamezia Terme  - Un comune calabrese su quattro, tra quelli che ne avrebbero diritto, ha scelto di applicare l'imposta di soggiorno. È quanto emerge da un'elaborazione di Centro studi enti locali basata su dati Mef, Banca d'Italia e Istat. Sono 67 sul totale complessivo di 404 gli enti che, nella regione, hanno avuto incassi grazie a questo tributo dal 2019 al 2003. E i 67 comuni eleggibili, quelli titolati cioè ad applicare la tassa, rappresentano il 25 per cento del totale degli eleggibili che ammonta a 271 enti. Ad oggi, secondo la normativa vigente, l'imposta può essere istituita dai capoluoghi di provincia e dai comuni inclusi negli elenchi regionali delle località turistiche o delle città d'arte e da quelli che hanno sede giuridica nelle isole minori o nel cui territorio insistano isole minori. In Calabria i comuni che hanno usufruito di questa possibilità sono stati 49 nel 2019, 53 (nel biennio 2020-2021), 67 nel 2022 e 67 nel 2023.

Nell'area del lametino, ad esempio, le scelte delle amministrazioni sono state diverse: nella città di Lamezia Terme - nonostante un dibattito aperto negli anni scorsi - non esiste alcuna imposta, mentre la tassa è stata applicata a Gizzeria, Falerna e Nocera Terinese. E' in vigore, ancora, a Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria e nelle principali località turistiche marinare. La disciplina della tassa di soggiorno, da quanto è emerso in relazione ad alcune anticipazioni circolate nei giorni scorsi su una bozza di decreto, potrebbe essere oggetto di una revisione con la possibilità di estendere a tutti i comuni italiani l'applicazione del tributo.

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