Sicurezza, comitato ordine pubblico a Catanzaro sulle periferie: “Interventi mirati anche a Lamezia su Scordovillo e Ciampa di cavallo”

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Catanzaro  - "Credo che ognuno debba fare la propria parte e debba assumersi le proprie responsabilita'". Lo ha detto il sottosegretario all'Interno, Wanda Ferro, che oggi ha partecipato nella Prefettura di Catanzaro alla riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica dedicato alle problematiche delle periferie degradate del capoluogo calabrese, in particolare di Viale Isonzo. "Quella di viale Isonzo a Catanzaro - ha proseguito Ferro - e' una periferia molto difficile ma non puo' essere rapportata al modello Caivano. In questa zona della città, dove vivono oltre tremila abitanti di etnia rom, negli anni passati, i tanti anni passati, non si sono create le condizioni perche' questo diventasse un posto di maggiore vivibilita'. Ne è nato un ghetto, e di questo le forze dell'ordine hanno consapevolezza. In atto - ha aggiunto il sottosegretario all'Interno - ci sono i progetti del Viminale le operazioni Alto Impatto, ma si e' fatto molto con risorse come gli 800 mila euro per la videosorveglianza, con altri 250 mila euro per Catanzaro e Lamezia Terme. L'attenzione del Ministero c'è stata non soltanto nelle risorse ma anche nell'affiancamento dei tecnici per la videosorveglianza. C'è un impegno forte anche per quanto riguarda la prevenzione con i fondi per combattere la dispersione scolastica e per le categorie fragili. Pensiamo a tutto cio' che puo' essere messo in campo - ha detto ancora la sottosegretaria Ferro - anche con i fondi del Pnrr che sulla citta' di Catanzaro avra' un impatto pari a oltre 15 milioni. Credo che ognuno debba fare il suo e il tavolo serve anche a sollecitare, a partire dall'Aterp, l'utilizzo dei finanziamenti a disposizione. Credo che ognuno debba fare la propria parte e debba assumersi le proprie responsabilita'".

"Ci sarà un decreto Caivano bis dove inseriremo zone calabresi paragonabili a quella realtà". Ha detto Wanda Ferro, sottosegretario all'Interno, a margine della riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica. "Non siamo indifferenti dal degrado che si registra in questa città - ha aggiunto Ferro - dai ghetti che esistono e speriamo anche di poter realizzare anche interventi di alfabetizzazione. Proprio oggi abbiamo appreso che in questa realtà molti firmano con il segno della croce. Abbiamo consapevolezza di quello che può essere pericolo ma non ci fermeremo. Non lo faremo ovviamente qui come a Ciampa di Cavallo, a Gioia Tauro piuttosto che a Scordovillo, a Lamezia Terme, e nelle tante aree degradate. E faremo in modo che ognuno faccia il suo con una tabella chiara, una tabella rigida, una tabella dove non si disperdano le risorse, una tabella dove ad esempio l'Aterp faccia veramente quello che deve fare". Per Ferro "ci vuole anche una rigenerazione urbana che inizi dalla rimozione dei rifiuti e da tutto quello che uno Stato deve fare attraverso gli enti che ne hanno competenza. E' difficile pensare, qui come altrove, in realtà fortemente degradate, che le forze dell'ordine possano stazionare stabilmente con le problematiche che ci sono e con le carenze di personale che esistono. E questo benché il Governo sia intervenuto con tante unità, pur pagando lo scotto del blocco del turnover e dei pensionamenti".

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