Milano – Nel 2024 la regione Calabria ha raccolto 9.005 tonnellate di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). È quanto emerge dal Rapporto regionale realizzato dal Centro di Coordinamento RAEE, l’organismo che sintetizza i risultati ufficiali conseguiti da tutti i Sistemi Collettivi che si occupano del ritiro presso i centri di raccolta comunali e i luoghi di raggruppamento organizzati dalla distribuzione, e della gestione dei rifiuti tecnologici in Italia. Il risultato è nuovamente in calo e si traduce in una contrazione dei quantitativi dell’1,9% rispetto al 2023. Il valore risulta in controtendenza rispetto all’andamento nazionale (+2,5%), in conseguenza di questa performance la Regione passa dal 12° al 14° posto della classifica nazionale per volumi complessivi. Si riduce (-1%) di conseguenza anche la raccolta pro capite che si ferma a 4,90 kg per abitante, valore inferiore alla media italiana (6,07 kg/ab). Va evidenziato che la Calabria, insieme a Emilia Romagna e Molise, è tra le pochissime regioni italiane a registrare un calo della raccolta pro capite. L’effetto è che la regione perde una posizione nel ranking nazionale rispetto al 2023 classificandosi al diciassettesimo posto.
Raccolta per raggruppamenti
A livello di singoli raggruppamenti nei quali vengono suddivisi e raccolti i RAEE, il rapporto regionale evidenzia che a impattare negativamente sul risultato complessivo sono le raccolte di tre raggruppamenti su cinque: il calo più consistente lo registra la raccolta di elettronica di consumo e piccoli elettrodomestici (R4) che perde l’11,6% rispetto al 2023 per un totale di 1.214 tonnellate. Il dato è da considerarsi doppiamente negativo alla luce del fatto che a livello nazionale la raccolta del raggruppamento è cresciuta del 7,5%. Segue Tv e monitor (R3) che perde il 6,6%. Un calo da leggere come ancora fisiologico a seguito delle perturbazioni del mercato dovute allo switch off del segnale digitale e che rispecchia l’andamento negativo registrato a livello nazionale (-10,9%). Si contrae anche la raccolta di grandi bianchi (R2) i cui volumi scendono a 2.322 tonnellate (-2,5%). Al contrario cresce (+5,9%) la raccolta di freddo e clima (R1) pari a 3.372 tonnellate, la tipologia di RAEE raccolta in maggiori quantità in Calabria, e quella di sorgenti luminose (R5) che con il +10,6% si attesta a 27,4 tonnellate.
Raccolta per province
L’analisi per provincia mostra che la riduzione dei volumi complessivi si è concentrata in solo due delle cinque province. La provincia con la peggiore variazione negativa in assoluto è quella di Reggio Calabria che registra il -7,8% rispetto al 2023, pari a 223 tonnellate in meno, per un totale di 2.640 tonnellate avviate a riciclo.
Perde invece il 6,8% la provincia di Catanzaro la cui raccolta scende a 2.839 tonnellate. Nonostante la flessione, con 8,33 kg/ab la provincia si conferma anche nel 2024 la più virtuosa a livello regionale per raccolta pro capite e ogni abitante della provincia raccoglie più frigoriferi e lavatrici rispetto al resto della regione: più precisamente ogni cittadino avvia a corretto riciclo oltre un chilo in più di frigoriferi (+61,9%) e quasi 1,5 kg in più di lavatrici (+110,6%) rispetto alle rispettive medie regionali: 1,83 e 1,26 kg/ab.
Migliorano invece le raccolte delle restanti province, tra le quali si segnala quella di Vibo Valentia che registra il +65%, pari a 192 tonnellate, per un totale di 487 tonnellate avviate a riciclo. Particolare curioso: l’incremento registrato nel 2024 è diametralmente opposto al risultato negativo conseguito nel 2023 (-64,3%).
La provincia di Crotone cresce dell’8,5% per un totale di 459 tonnellate avviate a riciclo, valore che risulta comunque il più basso a livello regionale. Più contenuto (+1,2%), infine, l’incremento della raccolta della provincia di Cosenza che raggiunge le 2.580 tonnellate.
In forza di questi incrementi, la raccolta pro capite di Cosenza sale a 3,85 kg/ab, quella di Vibo Valentia a 3,24 kg/ab e quella di Crotone a 2,84 kg/ab. Sono tutti valori tra i peggiori a livello nazionale. Il dato pro capite della provincia di Reggio Calabria si ferma a 5,12 kg/ab.
Raccolta per tipologia di siti
La normativa RAEE prevede che la raccolta dei rifiuti tecnologici sia di competenza dei Comuni - che devono mettere a disposizione dei cittadini le isole ecologiche - sia dei punti vendita che vendono apparecchiature elettriche ed elettroniche. Se si analizza la raccolta regionale dal punto di vista della rete di raccolta, si nota che quasi il 78% della raccolta regionale viene effettuata presso i centri di raccolta comunali, mentre il restante 22% presso i luoghi di raggruppamento della distribuzione (LdR). La situazione non è identica in tutte le province: è il caso di Catanzaro e Vibo Valentia dove l’incidenza degli LdR raggiunge rispettivamente il 28,1% e il 24,6%, superando la media italiana.
“È evidente che la regione Calabria abbia bisogno di compiere quel necessario cambio di passo che le consentirebbe almeno di allinearsi alla performance nazionale, se non addirittura di raggiungere risultati maggiori”, commenta Fabrizio Longoni, direttore generale del Centro di Coordinamento RAEE. “Tre province su cinque presentano oggi risultati pro capite tra i più bassi d’Italia, credo che questo sia il vero segnale d’allarme che dovrebbe indurre le istituzioni a prendere in mano la situazione, intensificando i controlli sulla gestione dei RAEE e promuovendo attività di sensibilizzazione ambientale. Nonostante il calo dei quantitativi registrato, penso che la regione abbia tutte le potenzialità per raggiungere l’incremento atteso: lo scorso anno alcuni Comuni calabresi hanno partecipato al bando gestito annualmente dal CdC RAEE e ottenuto il contributo per l’infrastrutturazione dei centri di raccolta comunali. A partire dal mese di dicembre, inoltre, il numero di soggetti della distribuzione che hanno fatto ingresso nel sistema RAEE è notevolmente aumentato. Auspico che questo ampliamento della rete di raccolta a beneficio dei cittadini possa proseguire nell’anno in corso”.
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