Roma - Bergamo prima città in Italia per qualità della vita. A incoronare la provincia lombarda- che nel 2020, anno nero per il Covid, era al 52/o posto - è l'edizione 2024 dell'Indagine del Sole 24 Ore che misura il benessere nei territori italiani. Dietro Bergamo- come scrive oggi il quotidiano- anche due habitué del podio: Trento che sale di un gradino rispetto all'anno scorso e Bolzano, che invece fa un salto di dieci posizioni (l'anno scorso era tredicesima). Come negli anni passati le province del Mezzogiorno si concentrano nella parte bassa della classifica. È quella di Reggio Calabria la provincia fanalino di coda nell'edizione 2024 dell'Indagine del Sole 24 Ore che misura la qualità della vita nei territori italiani. La Città metropolitana calabrese che occupa l'ultimo posto,il 107/mo, nella classifica perdendo sei punti rispetto alla rilevazione dello scorso anno, indossa la maglia nera precedendo Crotone che è 105/ma con due posizioni in meno rispetto allo scorso anno; Vibo Valentia 103/ma, che subisce 7 punti di pemnalizzazione, e Cosenza al 102/mo rimasta invariata. L'unica realtà territoriale calabrese ad avanzare, seppure di una lunghezza, è quella di Catanzaro che guadagna un solo punto piazzandosi al 90/mo posto. La Calabria, dunque, si colloca complessivamente nelle posizioni di fondo della classifica stilata sin dal 1990 dal quotidiano economico e che ogni anno fotografa il benessere nelle province italiane attraverso 90 indicatori divisi in sei categorie: ricchezza e consumi; affari e lavoro; ambiente e servizi; demografia, società e salute; giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero. E in questo contesto Reggio, secondo quanto emerge, evidenzia forti criticità su una serie di aspetti. Le carenze più gravi, in particolare, sono state rilevate in materia di ambiente e servizi (ultima al 107/mo poso), affari e lavoro, cultura e tempo libero.
Prima d'ora Bergamo, non era mai stata premiata nella classifica generale, ma era stata incoronata regina dell'Indice di Sportività. Migliora quattro posizioni rispetto al 2023. L'indagine fotografa il benessere nelle province italiane con 90 indicatori divisi in sei categorie: ricchezza e consumi; affari e lavoro; ambiente e servizi; demografia, società e salute; giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero. La top 10 della classifica è lo specchio di un Paese in cui le grandi città cominciano a manifestare diverse fragilità: l'unica presente è Bologna, al nono posto, in calo di sei posizioni rispetto all'edizione 2023. Per il resto, trionfano le medie province: Monza e Brianza (4/o posto), seguita da Cremona e Udine, vincitrice lo scorso anno, Verona e Vicenza. A chiudere, dopo Bologna, è Ascoli Piceno. Vince il versante nord orientale, con tre province lombarde, le due province autonome del Trentino Alto Adige, due venete, una emiliana e una marchigiana. Le città metropolitane registrano un crollo diffuso: Bologna scende di 7 posizioni, Milano di 4 passando al 12/o posto, Firenze (36/o posto) segna un -30 dopo essere stata in zona top 10 per tre anni consecutivi e Roma scende di -24 posizioni piombando al 59/o posto. Torino perde 22 posizioni, arrivando al 58/o posto subito davanti alla Capitale. Fanalini di coda della trentacinquesima edizione della Qualità della Vita del Sole 24 Ore sono invece Crotone, davanti a Napoli e Reggio Calabria.
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