Lamezia Terme - Non si respira troppo entusiasmo in piena stagione di saldi fra le vetrine e i negozi di Corso Numistrano, quasi vuoti anche in un assolato sabato mattina, e i commercianti lametini sono concordi nel rilevare una flessione in negativo rispetto alla stagione e all’anno precedenti.
Le vendite sembrano mantenersi comunque ad un livello accettabile, ma sembra non ci sia stato nessun boom d’affluenza di pubblico in corrispondenza dell’arrivo degli sconti, se non nelle primissime settimane, in nessun settore merceologico. Le ragioni? Diverse le risposte offerte dai titolari delle attività del centro. “Siamo penalizzati dall’abitudine diffusa degli acquisti on-line” spiega una ragazza al bancone, “che in realtà condiziona il commercio anche al di là dei saldi. Vendiamo di più gli accessori, che attirano l’attenzione dei giovani, e richiedono budget ridotti”. “Il problema” aggiunge un’imprenditrice, “è che ci sono offerte tutto l’anno, a partire dal Black Friday, quindi la gente arriva a gennaio senza grande interesse per i saldi. Non è una situazione che ci favorisce: si crea molta competizione fra le diverse attività che finiscono per fare a gara al ribasso, proponendo offerte ormai a ciclo continuo”. “C’è una situazione generalizzata di crisi”, spiega una giovane titolare, “e paradossalmente i capi che abbiamo venduto di più e subito sono stati quelli più cari: segno che il divario sociale si è allargato. Esiste una fetta esigua della popolazione che può spendere senza remore, e lo fa. Gli altri magari non comprano affatto”. “Molti probabilmente stanno ancora aspettando il 70%, e dovremo aspettare le prossime settimane” si augura qualcuno. Qualcun altro confessa: “Sono nel commercio da 21 anni, ma non ho mai visto un’annata così scarsa”. Gli articoli più richiesti? Quelli più utili: casalinghi, tessile, capi da regalo, cappotti, intimo. Non c’è comunque scoramento negli occhi di titolari e dipendenti: Lamezia in ogni caso tira avanti e stringe i denti.
Giulia De Sensi
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