Lamezia, riunione Comitato "Difendiamo la Costituzione" su abrogazione legge autonomia differenziata: attesa per decisione su ricorsi regionali

comitato-difendiamo-costituzione-2024-10-08-alle-09.34.20_d1502.jpg

Lamezia Terme - Ieri sera lunedì 7 ottobre nei locali del Chiostro di San Domenico, concessi dal Sistema Bibliotecario lametino, si è riunito il Comitato unitario di Lamezia Terme "Difendiamo la Costituzione". Il coordinatore Mario De Grazia, a nome di tutto il Comitato, ha ringraziato gli oltre cinquemila cittadini che hanno firmato in città la richiesta di Referendum abrogativo della legge sull'autonomia differenziata. Ha manifestato apprezzamento - si legge in una nota - nei confronti delle forze politiche, dei Sindacati, delle associazioni culturali, di servizio e volontariato, delle comunità ecclesiali, come anche di tutti gli operatori volontari che con i gazebo e i tavolinetti hanno reso possibile questo straordinario risultato con un lavoro di presenza nelle piazze e nei vari quartieri durante tutto il periodo estivo. Una prima fase si è chiusa brillantemente con la presentazione alla Corte di Cassazione delle oltre un milione e trecentomila firme (quasi tre volte il necessario), mentre una seconda fase, ancora più complessa si apre adesso e sino alla fine del mese di gennaio, quando la Corte Costituzionale si pronuncerà sull’ammissibilità del Referendum che dovrà dare il via alla terza fase per la campagna referendaria che culminerà, si spera, con l'abrogazione di questa legge ingiusta e divisiva nel mese di giugno. Nel frattempo, però, c'è un'altra data da seguire con particolare interesse: quella del 12 novembre, data in cui davanti alla Consulta saranno discussi i ricorsi di incostituzionalità della legge presentati dalle cinque Regioni. 

comitato-dif-costituzione-2024-10-08-alle-09.34.26_b8ec3.jpg

A tal proposito è stato ribadito, “onde evitare equivoci, che i ricorsi regionali e la richiesta referendaria hanno natura e oggetto diversi: i Ricorsi delle Regioni hanno per oggetto l'incostituzionalità della legge Calderoli, mentre la richiesta di Referendum da parte di un milionetrecentomila cittadini ha per oggetto, come recita il quesito, l'abrogazione della legge ordinaria approvata dal Parlamento. Ne discende che se il 12 novembre dovesse essere accolta dalla Consulta l'incostituzionalità della legge, noi firmatari della richiesta di abrogazione della legge, avremmo vinto la battaglia referendaria senza combattere. Nel caso di accoglimento solo parziale dei ricorsi regionali, il Referendum rimarrebbe in vita per l'abrogazione delle parti ritenute conformi alla Costituzione. Infine, nell'ipotesi che venisse dichiarata la piena costituzionalità della legge Calderoli, il Referendum, proprio perché riguardante il merito politico della legge e non la sua costituzionalità, resta pienamente in campo”. Dopo un interessante e partecipato dibattito sono state decise alcune importanti iniziative su come continuare l'opera di sensibilizzazione e informazione dei cittadini e dei territori, con la previsione di incontri con il mondo della scuola, dell'imprenditoria agricola e industriale, con gli operatori sanitari, per approfondire nel concreto le gravissime conseguenze di questa legge "spacca Italia".

© RIPRODUZIONE RISERVATA