Lamezia, la tradizionale processione chiude le celebrazioni in onore dei Santi Pietro e Paolo

santi2024-06-29-at-20.46.43_1e94d.jpg

Lamezia Terme - Si è svolta come sempre per le vie del centro attorno la Cattedrale di corso Numistrano la tradizionale processione in onore dei Santi Pietro e Paolo, Patroni della città di Lamezia, nel giorno della loro solennità. Durante la celebrazione eucaristica, presieduta dal Vescovo Monsignor Serafino Parisi in Cattedrale alla presenza del clero e delle autorità civili e militari, è stato espresso l’atto di affidamento della città ai due Pilastri della Chiesa dall’amministrazione comunale rappresentata dal vicesindaco Bevilacqua. Successivamente la traslazione delle due effigi sul sagrato e l’avvio della processione, che grazie al clima favorevole, è stata seguita dai fedeli provenienti da tutta la città e dal comprensorio, per terminare con lo spettacolo finale di fuochi pirotecnici.

santi-2024-06-29-at-21.32.29_506c8.jpg

Molto partecipate nei giorni scorsi anche le due serate musicali organizzate parallelamente ai festeggiamenti religiosi, che giovedì hanno avuto come ospiti i Neri Per Caso e venerdì Ron, con dj set finale di artisti locali, e che insieme alla Fiera e alle splendide luminarie, hanno reso speciale anche quest’anno una tra le ricorrenze più attese dell’estate lametina.

santi-2024-06-29-alle-20.48.54_1b767.jpg

“Pietro e Paolo, figure non contrapposte ma complementari”

Ha voluto porre l’accento sulla complementarietà delle figure di San Pietro e San Paolo, spesso viste come contrapposte, l’omelia del vescovo Monsignor Parisi, che in occasione della festa patronale ha speso parole di ringraziamento per “l’amministrazione, le Forze dell’Ordine, gli statuari, la stampa e le associazioni che hanno reso possibile lo svolgimento delle celebrazioni in serenità”. Fondamento e Pilastro della Chiesa, i due Santi Patroni, ma “accanto a questa dimensione di stabilità, partecipi anche di una dimensione dinamica”, per una Chiesa “fondata sulla roccia della fedeltà di Dio, e allo stesso tempo in cammino verso la liberazione – come Pietro e Paolo, liberati dal carcere per mano di Dio, come il popolo nella schiavitù d’Egitto”. Perché “solidità non vuol dire per la Chiesa arroccamento, chiusura, separazione dal mondo, ma al contrario entrare nella Storia e in tutte le strutture della società umana”. Per farlo, “Dio libera l’uomo da tutte le catene, da ogni schiavitù di tipo sociale, politico, culturale, anche religioso, per una fede instabile perché in cammino”. Importante – e sottolineata dalle tre letture, tratte dagli Atti degli Apostoli, dalla Prima Lettera di San Paolo a Timoteo e dal Vangelo di Matteo – “la dimensione della strada, che ci invita a non essere divisi dall’esterno, chiusi nelle sagrestie, ma ad uscire nelle piazze e ad essere dentro la realtà umana, per un Cristianesimo che è politica, nel senso più alto di questa parola, fuori da ogni logica che non sia quella del bene comune, aiutati dalla Grazia”. Questa dunque la connessione profonda fra San Pietro e San Paolo, il primo che riconobbe in Gesù il Cristo, il secondo uomo d’impeto che volle portare il Vangelo a tutte le genti: tutto per Grazia di Dio, “perché attraverso la nostra piccolezza passa l’opera divina, e non siamo noi a cambiare la Storia, ma piuttosto cambiamo insieme alla Storia, per rendere viva nel Signore quella bellezza che Pietro e Paolo hanno voluto per noi”.

Giulia De Sensi

santi-2024-06-29-alle-20.49.11_b278b.jpg

santi-2024-06-29-at-21.32.29_4c512.jpg

banda2024-06-29-at-20.46.39_4cd60.jpg

santi2024-06-29-at-21.32.29_9a126.jpg

santi-patroni-lamezia-24-2024-06-29-at-18.50.01_4180f.jpg

santi-patroni-lamezia-24-06-29-at-18.50.28_beac3.jpg

santi-patroni-lamezia-24e-2024-06-29-at-18.50.02_35b8b.jpg

santi-patroni-lamezia-24-2024-06-29-at-18.50.13_c7453.jpg

fuochi2024-06-29-at-21.32.2_64023.jpg

© RIPRODUZIONE RISERVATA