Lamezia, approvato piano di integrazione famiglie rom di Scordovillo: Regione stanzia 8 milioni

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Lamezia Terme – Da un lato gli interventi destinati alla logistica – con la ricerca di nuovi alloggi da acquistare da parte di Aterp – dall’altra un piano di integrazione che potrebbe coinvolge 11 realtà sociale e conta su una dote finanziaria di 8 milioni messi a disposizione della Regione. Prosegue l’iter finalizzato alla bonifica e allo smantellamento del campo rom di Scordovillo, che ormai da oltre un anno impegna diverse istituzioni, a partire dal commissario straordinario nominato dal Governo e poi da Comune, Regione e Prefettura.

L’ultimo atto è il decreto del dipartimento regionale Welfare, con il quale è stato approvato nel dettaglio il piano di inclusione la cui concreta realizzazione dovrà essere affidata ad associazioni ed enti del terzo settore. Undici sono le realtà che si sono proposte: Comunità Progetto Sud; Cooperativa Sociale Ciarapanì; InRete Società Cooperativa Sociale; International Culture Foundation; Fondazione Trame; Cooperativa Sociale TeatroP; Associazione Teatrale I Vacantusi; Associazione Donne e Futuro ODV; Consorzio Nazionale Idee In Rete SCS; ARCI Lamezia Terme/Vibo Valentia; Consorzio Nova. Diversi gli obiettivi che le associazioni si ripropongono di raggiungere: dall’emersione della dispersione scolastica, all’avviamento al lavoro, all’assistenza sanitaria, alla gestione economica familiare.

“Oggi, Scordovillo è il più grande campo rom del Mezzogiorno, esteso per una superficie che si è ampliata fino a 25mila metriquadrati. Nel campo – si legge nel decreto - vivono 96 famiglie, ovvero 412 persone: la popolazione femminile incide per il 49%, con un totale di 202 persone, mentre quella maschile rappresenta il 51%, 210 persone. La popolazione del campo è molto giovane: il 68% è under 40 (284 persone), mentre la persona più anziana ha 94 anni. Il 31% degli abitanti è minore, di cui 9 in età infantile, 11 dai 3 ai 6 anni, 38 dai 6 agli 11 anni, 21 dagli 11 ai 13 anni e 51 adolescenti. Gli adulti di oggi non hanno studiato e i giovani adolescenti abbandonano precocemente la scuola: gli ultimi dati disponibili testimoniano tristemente che nell’anno scolastico 2010-2011 il 75% dei ragazzi rom non ha frequentato le scuole primarie e secondarie di primo grado, al contrario degli anni precedenti durante i quali il 41% dei bambini rom iscritti alla scuola primaria e al 56% dei ragazzi rom iscritti alle scuole medie avevano frequentato con successo. Erano gli anni in cui era attivo un progetto di integrazione scolastica, dimostrazione che l’accompagnamento, il supporto e la mediazione sono strategici per combattere la segregazione esistente”.

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