Comitato “Difendiamo la Costituzione” a Furgiuele: "La Chiesa non si è fatta parte politica ma ha scelto i più deboli"

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Lamezia Terme - Il Comitato “Difendiamo la Costituzione” di Lamezia Terme risponde alle dichiarazioni del deputato Furgiuele sull’autonomia differenziata. “La Lega a Lamezia - evidenziano in una nota dal Comitato - finalmente dice qualcosa. Dopo aver a lungo taciuto durante l’iter del disegno di legge Calderoli perché priva di argomenti giustificativi, dopo non aver mai indetto alcun incontro al riguardo e non  aver partecipato, almeno da cittadino, ad alcuno dei tanti dibattiti pubblici organizzati dal nostro Comitato, dal Sindacato unitario, dalle Associazioni cattoliche e non, dalle Parrocchie, per tentare almeno di spiegare le ragioni in ordine a questa legge, esce con un attacco inappropriato e irriguardoso, e lo fa con il deputato lametino Furgiuele, eletto nel collegio Corigliano-Rossano, che attacca gli Scout e il Vescovo, colpevoli di aver esternato il loro pensiero ed essersi pubblicamente esposti nella difesa delle parti più deboli del Paese contro questa scellerata e divisiva riforma”.

“Questi – prosegue l’avvocato Mario De Grazia - con  ironia scomposta e senza memoria, vorrebbe far credere che le responsabilità per il  mancato sviluppo del Meridione e della Calabria siano da attribuire a chi ci ha governato in questi ultimi decenni e che la Lega, nel frattempo, sia stata sulla luna e non abbia frequentato le stanze del potere per almeno venti anni, che la legge sull’Autonomia differenziata, al contrario da quanto ipotizzato dagli oppositori, sarà proprio la soluzione che segnerà il nuovo miracolo economico e sociale per il definitivo rilancio del Sud e della Calabria.  Da questo punto di vista è del tutto evidente che tale propagandistica e fantasiosa posizione non merita alcuna risposta, tanta è la superficialità del suo ragionare politico. Merita, invece, una risposta la parte polemica della sua dichiarazione nei confronti delle organizzazioni cattoliche e del Vescovo di Lamezia che, da pastore attento e responsabile della comunità dei credenti, ha sempre esternato, con rispetto e con fermezza, le sue preoccupazioni per le gravi conseguenze che si abbatteranno sulle popolazioni meridionali, già disastrate, a causa dell’approvazione dell’autonomia differenziata. Da osservatori laicamente attenti ai valori della Costituzione repubblicana e alla realtà politica e sociale, non possiamo non apprezzare e cogliere che la Chiesa di papa Francesco si è sempre schierata dalla parte degli ultimi per la realizzazione della solidarietà, della sussidiarietà, della giustizia sociale tra gli uomini. In questo riteniamo che la Chiesa non si è fatta  “parte (politica)” come dice il deputato leghista, ma ha scelto, in evidente sintonia con il Vangelo, la parte più debole, quella dei poveri, degli esclusi e dei senza voce”. 

Questa chiesa, conclude De Grazia “nel rendersi prossima alle sofferenze delle persone, donne e  uomini, indipendentemente da dove abitano, se in Lombardia o in Calabria, in Veneto o in Basilicata, fa proprio il “suo mestiere” e che, probabilmente, può non piacere a chi inneggia alla X MAS, a chi propugna e si batte per il “prima noi” , prima la Padania,  a chi ritiene che gli immigrati debbono restare in mare nei barconi e non mettere piede a terra, a chi pensa alle classi differenziali per i diversamente abili, alle distinzioni tra neri e bianchi e per l’orientamento sessuale, a chi ha una religiosità fatta da immagini di Santi da esibire sui balconi, nella speranza che i cittadini si adeguino ad un astratto e semplicistico devozionismo   e siano disattenti alle loro storie travagliate e coraggiose, proprio come la storia di San Francesco di Paola che  patrocinò sempre i diritti degli umili contro i soprusi dei signorotti e dei principi che dominavano in Calabria. Il Vescovo Parisi e la Chiesa calabrese, non hanno bisogno di difensori in questa strumentale e inappropriata “querelle” avviata dal deputato leghista, ma per quanto ci riguarda, da cittadini e persone libere che si organizzano per resistere a questa legge retrograda, divisiva e  inumana, sentiamo il bisogno di esprimere solidarietà e ringraziamento al Vescovo Parisi per la testimonianza e  l’impegno che mette per l’elevazione autenticamente cristiana, umana e culturale di questa significativa parte del Paese”.        

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