Borgia Estate 2024, il blues di Alex Britti infiamma Piazza Rosario

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Borgia – Nothin’ but the blues. Un blues ora viscerale e selvaggio, ora adattato alle logiche dell’airplay radiofonico, ma sempre presente. Può essere un riff, un lick, un giro armonico, un solo appena accennato, eppure è sempre lì, ben radicato nel dna di quello che, a conti fatti, può tranquillamente essere annoverato tra i più importanti esponenti del genere in Italia. Perché, al di là delle hit facili facili che, a partire dalla fine degli anni ’90, lo hanno portato alla ribalta, Alex Britti è innanzitutto un bluesman di razza, completamente immerso nello scandagliare tutte le possibilità espressive di quelle 12 battute, sulla scia dei giganti che hanno segnato la sua formazione: da Freddie King a Stevie Ray Vaughan, passando, naturalmente, per Jimi Hendrix.

Un background piuttosto evidente nel suo stile chitarristico, così sanguigno da irrobustire persino quei brani a cui deve buona parte della sua notorietà presso il grande pubblico, i tanti successi di un percorso in direzione ostinata e contraria, perennemente in bilico tra pop e blues, ancorato in Italia ma rivolto inesorabilmente verso il Texas, giusto per citarne uno. Borgia non è chiaramente Austin, ma il live del cantautore romano andato in scena ieri sera, in Piazza SS. Rosario, è riuscito, per buona parte dello spettacolo, ad annullare le distanze, dando vita a un set che certamente non ha deluso nessuno dai presenti, dagli amanti delle sei corde a chi desiderava ballare e divertirsi sulle note di classici entrati ormai a far parte della storia della musica italiana. È il caso di singoloni quali “La Vasca”, “7000 Caffè”, “Lo Zingaro Felice” o il brano della svolta, “Solo Una Volta”, cantati a squarciagola dal numeroso pubblico borgese, ma anche di episodi certamente più raffinati come “Gelido”, posta in apertura del concerto, e “Oggi Sono Io”.

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. Spazio poi alla sua produzione recente con “Supereroi” e “Uomini”, singoli apripista del prossimo album in uscita, ritorno a una forma canzone più canonica dopo “Mojo”, del 2022, piccola gemma di blues strumentale impreziosita da sessionmen illustri del calibro di Joel Taylor e Mike Terrana. Ma saranno proprio i momenti più bluesy a fare la differenza, consentendo a Britti, accompagnato da una band affiatatissima, di virare verso territori decisamente diversi, prossimi alla linea di confine tra hard rock e persino jazz (“Jazz”, per l’appunto), senza mai trascurare una sensibilità pop non indifferente (“Da Piccolo”), anche quando c’è da tirar fuori una slide con cui certificare ulteriormente quell’imprinting che lo ha proiettato tra i grandi virtuosi del genere made in Italy. D’altronde, he don’t play nothin’ but the blues, come diceva Robben Ford, ed è esattamente ciò che ama fare Alex Britti, protagonista assoluto di uno degli eventi di punta di “Borgia Estate 2024”. “Operazione Nostalgia”, sì, ma fino a un certo punto. Perché ci sono generi che non smetteranno mai di essere attuali. Proprio come il blues.

Francesco Sacco

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