Catanzaro – L'operazione "Grecale" della Guardia di Finanza che ha portato all'arresto di 11 tra docenti dell’università Magna Graecia e dirigenti dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro e decine di altri indagati accusati - a vario titolo - di associazione per delinquere, corruzione, falso, truffa aggravata ai danni dello Stato, maltrattamento e uccisione di animali ha suscitato sdegno nel mondo politico e delle associazioni animaliste. Da Occhiuto che parla di non ammissione di leggerezze o opacità soprattutto nel settore della sanità ai ringraziamenti per i risultati ottenuti alla Procura di Catanzaro e alla Guardia di Finanza.
Reazioni
Brambilla: "Animali sacrificati per ricerche falsate e destinate a promuovere carriere"
"Se fossero confermate le accuse della Procura di Catanzaro contro l'ex rettore dell'Università, altri professori universitari e dirigenti dell'Azienda sanitaria provinciale, saremmo di fronte ad un quadro gravissimo di diffusa illegalità, fra truffe, corruzione e favoritismi". Così la deputata Michela Vittoria Brambilla, presidente dell'Intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali e la tutela dell'ambiente, commenta l'inchiesta che in Calabria che ha portato all'arresto ai domiciliari di 11 persone tra vertici dell'Università Magna Graecia e dirigenti Asp del capoluogo calabrese. "Il tutto, letteralmente - aggiunge Brambilla - sulla pelle degli animali cosiddetti 'da laboratorio' che vivevano una vita-non vita nei due stabulari posti sotto sequestro, sacrificati per ricerche falsate e destinate soprattutto a promuovere carriere. In attesa di conoscere gli sviluppi, non posso che ringraziare la Guardia di Finanza e la Procura per aver scoperchiato questo vaso pieno di obbrobri".
L’appello di Lav al Ministro della Salute Schillaci su controlli e ispezioni "regolari"
“Ministro della Salute Orazio Schillaci i suoi uffici avrebbero dovuto svolgere in quei laboratori “ispezioni regolari” in applicazione dell’articolo 3 del decreto legislativo 26-2014, non si sono accorti di nulla rispetto a quanto riscontrato dalla Procura di Catanzaro?”, ha dichiarato Valeria Albanese, responsabile Area ricerca senza animali della LAV. “Questa mattina infatti a Catanzaro, grazie a un’inchiesta della Procura della Repubblica condotta dalla Guardia di Finanza, da notizie dei media apprendiamo che sono stati posti agli arresti domiciliari 11 persone, tutte dipendenti dell’Università calabrese tra cui l’ex Rettore mentre una dell’Azienda Sanitaria Provinciale è stata sospesa per un anno dal servizio. A 21 persone sono state notificate le informazioni di garanzia. Le accuse che hanno condotto a questa azione sono gravissime e riguardano la gestione degli stabulari dell’università in cui gli animali, secondo quanto riportato dai media, venivano allevati abusivamente, senza che le minime garanzie di benessere e igiene venissero rispettate. Gli animali, in queste condizioni, consentivano ai dipendenti di poter accedere ad ingenti finanziamenti pubblici pari a circa 2 milioni di euro, il tutto con il tacito benestare dell’ente controllore, in questo caso l’ASP veterinaria di Catanzaro. Ma gli stabulari, afferma la LAV, in base al Decreto legislativo 26/2014, devono essere sottoposti a costanti controlli da parte delle autorità competenti locali al cui vertice vi è il Ministero della Salute, responsabile del rilascio delle autorizzazioni per condurre sperimentazioni ed ente preposto a controllare che le condotte svolte vengano effettuate in base alla normativa vigente”.
“Quanto portato alla luce con l’inchiesta della Guardia di Finanza è gravissimo, ma non ci stupisce, visto quello che abbiamo denunciato in altre occasioni, come il caso Aptuit di Verona tuttora in corso e che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati per maltrattamento e uccisione non necessitata del presidente della società e della veterinaria della struttura veronese” ha continuato Albanese di LAV. Enti pubblici che non svolgono le ispezioni, animali allevati abusivamente e tenuti in condizioni di maltrattamento: la stessa triste storia che si ripete e che vede tra le vittime sempre loro, gli animali. “Abbiamo appreso dai media che gli animali detenuti in due stabulari universitari sono stati posti in sequestro preventivo. Vista l’esperienza della nostra associazione nel recupero e gestione di animali provenienti da laboratori, ci rendiamo disponibili a supportare la Guardia di Finanza nella delicata operazione di spostamento degli animali” ha concluso Valeria Albanese di LAV.
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