Lamezia Terme – “La favoletta del Sig. Franchini, Amministratore unico della Sacal, riguardo la base dei canadair dislocata nell’area aeroportuale di Lamezia Terme non regge più. Il Sig. Franchini ancora una volta si ostina ad affermare che i canadair intralciano il servizio commerciale e passeggieri nell’aeroporto lametino. La verità forse è ben altra, Franchini e Occhiuto con questa scelta politica scellerata, probabilmente, devono giustificare lo sperpero di ben 20 milioni di euro per realizzare una base di protezione civile nel fallito aeroporto di Crotone, base di cui non c’è necessità di realizzare in quanto l’aeroporto di Lamezia è già dotato di tutte le strutture necessarie per ospitare la base dei canadair”. È quanto afferma in una nota Francescantonio Mercuri, presidente dell’Associazione Lamezia Libera.
“Ancora una volta la città della Piana è sacrificata sull’altare per salvare una struttura in difficoltà di un altro centro calabrese. La base di Lamezia, che con le basi di Genova e Roma Ciampino costituiscono la flotta nazionale dei velivoli antincendio, opera nell’aeroscalo lametino dai primi anni del 2000 ed è al servizio della Calabria e dell’intero Meridione, e non solo – afferma - La scelta di Lamezia non è un caso, la città della Piana è stata scelta dal Governo centrale dell’epoca per la sua centralità e posizione strategica, tanto che allo spostamento a Crotone sono contrari il Ministero degli Interni e il Dipartimento Nazionale dei Vigili del fuoco ma, nonostante ciò, Occhiuto e Franchini devono mortificare a tutti i costi Lamezia per far risorgere l’aeroscalo di Crotone. L’attività dei canadair non ha mai intralciato le altre attività dell’aeroporto lametino, neanche quando quest’ultimo ha raggiunto il massimo del suo splendore. Tanto che, in una nota congiunta, Michele De Simone e Saverio Punelli, rispettivamente presidente e consigliere provinciali di Fratelli d’Italia di Crotone, hanno dichiarato che la base dei Canadair a Crotone rappresenterà un’opportunità di sviluppo economico e occupazionale. Inoltre, i due esponenti evidenziano che la presenza della stessa base non inciderà in alcun modo sul traffico passeggeri (al contrario di come sostiene qualche altro politico crotonese), in quanto l’esperienza di Lamezia Terme, che attualmente è ancora sede dei canadair (speriamo che lo sia per sempre), dimostra come sia possibile coniugare efficacemente operazioni commerciali e di protezione civile. Anche le dichiarazioni di questi due esponenti politici crotonesi, confermano indirettamente che il Sig. Franchini racconta la favoletta dei “canadair birichini”. Certamente, se il duo Occhiuto - Franchini piange l’Amministrazione comunale lametina non ride. Infatti, la stessa Amministrazione non ha mosso un dito per evitare questo ennesimo scippo e, di conseguenza, il trasferimento (probabilmente a Roma) dell’unica scuola di alta formazione nazionale estesa a livello europeo per Direttori delle Operazioni di Spegnimento (DOS) presente in Italia. Scuola allocata presso il Polo didattico dei Vigili del fuoco di località Caronte. La base dei canadair non deve essere spostata da Lamezia a Crotone senza se e senza ma, Franchini e Occhiuto non possono essere artefici del destino di Lamezia Terme, e l’Amministrazione comunale lametina ha il sacrosanto diritto e dovere di ricorrere anche alla Giustizia Amministrativa, se è necessario, per evitare questo ennesimo scippo. Il Sindaco di Lamezia prenda esempio dal suo ex collega Sergio Abramo, che quando il Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria voleva trasferire il Provveditorato regionale della stessa Amministrazione da Catanzaro a Lamezia, lo Stesso minacciò di rivolgersi al TAR e fece sentire la sua voce a Roma”.
“Non si ripeta lo stesso errore che si fece quando un giovane e leggiadro Ministro della Giustizia soppresse il carcere di Lamezia con un decreto che non rispecchiava per niente la realtà – conclude - In quella circostanza l’Amministrazione comunale lametina non fece ricorso giustificandosi che non era un atto dovuto. Anche nel caso della soppressione del carcere, Lamezia fu sacrificata al fine di trasferire il Reparto della Polizia Penitenziaria dalla città della Piana alla casa circondariale di Catanzaro, altrimenti la nuova ala del penitenziario catanzarese non sarebbe stata aperta per mancanza di agenti”.
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