Lamezia Terme - Caos e polverizzazione. Si può sintetizzare così, il momento politico che attraversa la città di Lamezia Terme in vista delle elezioni comunali di primavera e che riguarda entrambe le coalizioni. Nel dibattito cittadino sempre più animato da polemiche, nel centrosinistra nelle ultime ore, oltre all'incontro pubblico dell'ex sindaco, Doris Lo Moro, si sono alternate diverse prese di posizioni critiche di alcuni esponenti del Pd, dei Giovani Dem e di movimenti. In attesa dell'annunciata nuova riunione della coalizione che dovrà essere convocata dal commissario, Domenico Giampà e criticato aspramente da una frangia del suo stesso partito, rimane l'incognita su quanto avverrà. Da più parti si invoca il ritardo nelle decisioni da prendere, in relazione alla convergenza su un unico candidato a sindaco che dovrà esprimere il centrosinistra. Un obiettivo che, in verità, appare difficile da raggiungere a meno di sorprese, giacché sembra ormai più che scontata una netta divisione tra chi nel Pd sostiene la candidatura della Lo Moro e chi invece sta facendo la corte ancora all'avvocato Mario Murone. Per non parlare di quale decisione potrà assumere il movimento "Lamezia bene comune" di Rosario Piccioni. Insomma, non si escludono colpi di scena e spaccature insanabili. C'è chi ipotizza un intervento diretto degli organismi nazionali del Pd che, anche su forti pressioni esercitate da pezzi del partito catanzarese vicini alla Schlein, esprimono netta contrarietà all'ipotesi Lo Moro. Con quest'ultima che nel corso della serata al Chiostro, ha chiaramente detto di non arretrare neanche di un millimetro, ergo di non avere nessuna voglia di ritirarsi. Se non si trova la "quadra" su un nome unitario nel centrosinistra, si profila uno scontro serrato con più candidati.
Tanta incertezza anche nel Centrodestra
Discorso che vale anche per il centrodestra, dove l'attesa per avere la certezza assoluta della possibile candidatura dell'attuale sindaco, Paolo Mascaro, sta di fatto generando una ridda di voci che evidenziano anche qui un profondo malessere all'interno di una coalizione divisa tra Forza Italia, centristi e Noi Moderati da una parte, Lega, Fratelli d'Italia dall'altra, con l'aggiunta di "battitori" liberi che annunciano la discesa in campo con liste civiche. E poi ancora partiti minori di Centro, o "civici" che aspettano come e dove potersi meglio collocare. Una delle poche certezze attuali, è che la corte all'avvocato Murone (come da noi anticipata che proviene da entrambi gli schieramenti, o meglio da pezzi di entrambe le coalizioni), non è assolutamente vista bene da molte forze politiche dello stesso centrodestra. Qualora il diretto interessato dovesse optare per le "sirene" del centrodestra (rifiutando pertanto l'offerta di pezzi del centrosinistra), sono in molti tra i responsabili dei partiti tradizionali dell'aggregazione che, a quel punto, abbandonerebbero la coalizione di centrodestra e correrebbero da soli. Come dire, così come nel centrosinistra, anche sull'altro fronte si assisterebbe ad una spaccatura inevitabile, alla polverizzazione delle forze in campo e a più candidati. Ad oggi, Mascaro è il favorito se dovesse avere il via libera definitivo dal Viminale, e se Occhiuto decidesse di puntare ancora su di lui, in accordo con gli altri partiti. Saranno settimane di grande fermento fino all'ufficialità della data delle Amministrative e che di certo lasceranno, comunque vada, un segno sull'elettorato e sulle conseguenti decisioni in merito alla scelta da compiere all'interno della cabina elettorale.
A. C.
© RIPRODUZIONE RISERVATA