Royal Lamezia, presidente Mazzocca: "Quest'anno raggiunto obiettivo minimo, prossima stagione faremo meglio"

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Lamezia Terme – La prossima stagione vedrà per la terza volta, nella sua non certo lunga storia sportiva, la T&T Royal Lamezia ai nastri di partenza della serie A Elite di calcio a 5 femminile. Ciò grazie alla salvezza ottenuta al termine dell’ultima annata. Eccezion fatta per il beach soccer, dove da ormai circa un ventennio la città di Lamezia è costantemente rappresentata da una propria squadra in serie A, in nessun altro sport a squadre la nostra città può vantare un club nella massima categoria nazionale.  Con lo storico presidente Nicola Mazzocca abbiamo fatto il punto della situazione in casa biancoverde, tra bilanci a 360 gradi per l’ultimo torneo e prospettive per il prossimo. 

Tutto ebbe inizio nel 2012. “Allora avevo una squadra amatoriale di calcio a undici maschile. Vennero a trovarmi due ragazze che giocavano in una squadra locale di calcio a 5. Non erano felicissime, desideravano qualcos’altro e mi chiesero d’iscrivere una nuova compagine di calcio a 5 femminile con la nostra stessa matricola. Non mi tirai indietro e venni loro incontro. Inizialmente ho fatto fare loro, come chiestomi, però poi ho dato una grossa mano sia in termini di allenatore che di sponsor. Siamo partiti così”.

A differenza della prima storica avventura nell’olimpo nazionale, chiusasi, complice pure l’allora inagibilità del PalaSparti, che costrinse la squadra a peregrinare tra Rogliano e Vibo per disputare i propri match interni, con l’immediata retrocessione, al secondo tentativo si è riusciti a salvare la categoria. Anche se probabilmente ci si sarebbe aspettato qualche punto in più. “E’ arrivata la salvezza con una giornata di anticipo – afferma Mazzocca - e quindi siamo soddisfatti. Certo, abbiamo pagato un po' lo scotto della serie A, essendoci più di una categoria di differenza tra la A elite e la A2. Si è ottenuto  l’obiettivo minimo che ci eravamo posti. Non aver raggiunto la zona play-off è stato probabilmente un bene, dato che non saremmo stati pronti a disputarli in maniera soddisfacente”. 

Annata agonistica chiusa sostanzialmente  bene anche a livello di copertura delle spese sostenute. “Ci eravamo organizzati preventivamente e, seppur con qualche difficoltà dovuta alla raccolta degli sponsor, vedi il ritardo nella corresponsione di quanto pattuito da parte di qualcuno, ce la siamo cavata abbastanza bene. Trattandosi di un campionato nazionale, c'è bisogno di individuare aziende che siano interessate a tale mercato. Ad esempio penso a quello  dell 'agro-alimentare. Far conoscere le nostre eccellenze in giro per l'Italia  sarebbe oltremodo positivo. Avere una squadra femminile che lotti, a livello nazionale,  per lo scudetto porta anche benessere economico alla stessa città. Arrivano squadre, e magari anche tifosi, da Lombardia, Veneto, Sardegna, che quindi devono per forza pernottare qui da noi, contribuendo a riempire gli alberghi  spendendo nel nostro territorio. Si fanno  inoltre conoscenze e qualche presidente di queste squadre del nord magari sceglie di venire qui in vacanza, come sta succedendo da tre anni ormai. E’ tutto un circolo virtuoso che si va ad attivare. Al contempo, abbiamo però bisogno anche degli sponsor del territorio, che ogni anno ci danno la possibilità di inseguire il nostro sogno. Abbiamo comunque quelli  ormai storici. Vedi Gianni Torcasio con la sua azienda di rilevanza nazionale e internazionale, di cui la squadra porta il nome. Con lui ci siamo fatti una promessa lo scorso anno, vediamo se riusciremo a mantenerla”.

Assetto societario che potrebbe irrobustirsi ulteriormente. “Qualche nuovo innesto ci sarà, oltre all’ufficilizzazione di altre figure in aggiunta a quelle già comunicate a livello di staff tecnico. A breve, infatti,  ufficializzeremo quello medico, migliorato tanto. Poi dovrebbe essere la volta del responsabile marketing. Stiamo insomma cercando di strutturarci come richiede un club della massima serie”. A proposito di ciò, quanto costa, ovviamente in base agli obiettivi che ci si pone, la disputa di una serie A Elite di calcio a 5 femminile? “Varia da circa 180-200 a 400-450mila euro, a seconda che si punti, rispettivamente,  alla salvezza o allo scudetto.  Se fatte bene le cose, nella seconda ipotesi potrebbero essere sufficienti anche 350mila euro. In ogni caso è fondamentale fare gl’investimenti e le scelte giuste”.

Il sodalizio lametino, come noto, ha già ufficializzato quello che sarà lo staff tecnico della prossima stagione. Il catanzarese Gigi Mardente sarà l’allenatore. Per lui prima avventura nella massima serie, il che potrebbe rappresentare in un certo senso una scommessa. Nicola Mazzocca è tuttavia fiducioso e ne spiega i motivi. “ E’ un mister preparato seppur, effettivamente, alla prima esperienza in serie A. Conoscendolo, però, ritengo si adatterà subito alla categoria. E’ un tecnico che dà molta carica alle proprie giocatrici, riuscendo a trarre il meglio da ognuna di loro. L’ho visto all’opera e quindi conosco le sue caratteristiche. Inoltre è persona capace di farsi voler bene dallo spogliatoio. Certo, stiamo parlando del massimo torneo nazionale e quindi ognuno di noi dovrà affrontarlo con grande determinazione”.

L’obiettivo primario sarà ovviamente la salvezza, ma il massimo dirigente non vuole porre paletti in tema di ambizioni. “Mi piacerebbe che scalassimo un po' la classifica. D’altronde, il nostro primo acquisto, Gabriela Oselame, è ritenuto uno dei tre migliori portieri d’Italia. E’ poi arrivata Ana Da Cunha Vicente,  pivot molto forte fisicamente e che, al contempo, con i piedi ci sa fare tanto. Ha militato in squadre molto importanti in Spagna e Brasile, e nel 2017 è stata eletta miglior giocatrice al mondo di calcio a sette, disciplina simile a quello a cinque. Abbiamo insomma iniziato con due ottimi innesti . E’ vero che, al contempo, c’è stata qualche uscita di peso, ma ciò è fisiologico anche per permettere alle ragazze di fare nuove esperienze. A breve, comunque, annunceremo ulteriori acquisti e confermeremo lo zoccolo duro delle italiane. Sono perciò convinto che nella nuova stagione faremo bene”. Ancora incerto il numero delle partecipanti, e, di conseguenza, delle retrocessioni previste, al prossimo campionato di serie A Elite.  Se rimarranno dodici, sarà sempre una soltanto a retrocedere. Qualora, invece, le compagini ai nastri di partenza aumenteranno a quattordici, a scendere saranno in tre. Ma questo lo sapremo  solo al momento delle iscrizioni. 

Nell’ultima stagione si è notato un calo, in termini di presenze sugli spalti, alle gare interne della Royal. In tal senso chiediamo al presidente quanto sia stato penalizzante giocare in concomitanza con le gare casalinghe di Vigor e Sambiase. “Abbiamo sempre il nostro zoccolo duro che non ci abbandona mai. Il pubblico  comunque varia a seconda dei risultati ottenuti. L’ho notato quando un anno fa abbiamo lottato per vincere la serie A2; allora, infatti, il palazzetto era sempre stracolmo. Basti pensare che nella finalissima contro il Pero non c’era un posto libero. A Lamezia un po' in tutti gli sport si è purtroppo abituati ad andare a vedere la partita solo se si naviga nella zona alta della classifica. Noi non ci possiamo ad ogni modo lamentare da questo punto di vista. Siamo inoltre penalizzati dal non avere un settore giovanile importante, eccezion fatta per l’under 19. Non potendo contare, ad esempio, su una nostra scuola calcio, è chiaro che non disponiamo di 300 tesserate che ci consentirebbero di riempire già quasi da sole il palazzetto. Ma stiamo lavorando pure sotto quest’aspetto ed a brevissimo ci saranno delle grosse novità (si vocifera anche della possibile nascita di una seconda squadra cittadina di calcio a undici femminile ndr).  Quanto alla concomitanza con le gare interne delle due maggiori realtà calcistiche cittadine, effettivamente un po' ci penalizza, ma non eccessivamente dato che gli spettatori di Vigor e Sambiase sono fondamentalmente tifosi del calcio ad undici. Sport come il calcio e la pallavolo tradizionalmente dagli anni ’70, se non ancora prima, sono i più seguiti. Magari il calcio a 5 lo diventerà tra qualche decennio. L’ideale  per noi sarebbe poter giocare alle ore 17:00 in modo da permettere, a chi fosse interessato, di vedersi la Vigor o il Sambiase e poi venire  al palazzetto. In tal caso ritengo che quantomeno quelle 50-60 persone in più le avremmo sugli spalti”.

Orario, tuttavia, al momento impossibile poiché al Palasparti è già di scena la pallavolo. Servirebbe come il pane poter utilizzare  anche l’avveniristico palazzetto di via del Progresso, ancora non aperto al pubblico nonostante sia trascorso un decennio dall’inizio della sua costruzione. “Ci permetterebbe di risolvere tantissimi problemi. Anche perché nella scorsa stagione abbiamo avuto parecchie difficoltà anche negli allenamenti. Una squadra di serie A non si può allenare tre volte soltanto, una delle quali peraltro in palestra, oltre alla rifinitura del sabato, ma almeno quattro volte come fanno tutte le nostre avversarie. Se tante squadre sono concentrate su un’unica struttura, qual è al momento il PalaSparti, è chiaro – conclude Mazzocca -  che si va in difficoltà”. 

Ferdinando Gaetano

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