Truffe: falsificavano documenti per prestiti bancari. Arrestate sei persone

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Reggio Calabria, 3 marzo - E' di sei le persone arrestate, mentre altre tre sono state sottoposte all'obbligo di dimora nel luogo di residenza, il frutto dell'operazione compiuta dagli agenti della polizia di Stato di Reggio Calabria e Villa San Giovanni contro una organizzazione dedita alle truffe in ambito bancario e finanziario. I nove destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari di Reggio Calabria, Cinzia Barillà, sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e falsificazione di documenti. Gli arrestati sono Mario Bueti, di 57 anni; Rosario Bueti (59), Ivan Stefano Gaetano Paladino (33), Giovanni Papalia (32), Gaetano Saccà (53) e Salvatore Demetrio Orlando (36). L'obbligo di dimora è stato disposto per Placido Magenta (58), Giuseppe Branca (46) e Maurizio Lo Duca (48). Un'altra persona nei confronti della quale è stato disposto l'obbligo di dimora risulta irreperibile.

I particolari dell'operazione, chiamata 'Tutto Truffa', sono stati resi noti dal capo della squadra mobile di Reggio, Gennaro Semeraro, e dal dirigente del Commissariato di Villa San Giovanni, Gregorio Marchese. I destinatari dell'ordinanza sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla truffa ed al falso. Semeraro ha evidenziato che "si andava dalla falsificazione di documentazione di varia natura; documenti di identità, certificazioni mediche, persino titoli di studio. Grazie ad agganci con alcuni funzionari della Capitaneria di porto di Genova, i componenti dell'organizzazione era riusciti a far trovare lavoro a bordo delle navi, con titoli di studio e certificazioni di idoneità assolutamente false, ad alcune persone che poi pagavano per i documenti ottenuti". Nel corso delle indagini è stata accertata anche l'apertura di alcuni conti correnti per ottenere assegni e carte di credito. L'organizzazione, infine, falsificava anche i bollettini di conto corrente postale per pagamenti mai avvenuti in danno di Enel e Telecom. "I privati truffati - ha aggiunto Semeraro - erano individuati tra le persone che a causa del disperato bisogno di lavoro si rivolgevano all'organizzazione per ottenere una occupazione. Un'indagine partita da lontano e risultato di indagini tecniche e riscontro documentale frutto di perquisizioni e appostamenti". Nel corso delle indagini è stato scoperto che l'organizzazione falsificava documenti per ottenere prestiti bancari. Tra i documenti falsificati c'era anche l'abilitazione per la navigazione del personale marittimo, ma anche documenti e buste paga falsi per chiedere prestiti ed acquistare merce ma anche titoli di studio e bollettini postali completamente contraffatti. Gli investigatori hanno sequestrato numerosi documenti contraffatti oltre a materiale informatico utilizzato per compiere le falsificazioni.

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