Catanzaro - "L'indagine che questa notte ha portato all'arresto di 52 presunti innocenti è iniziata nel 2015 a seguito dell'omicidio del macellaio Francesco Rosso. Ci siamo imbattuti nella cosca che controlla Petronà, i Carpino. Erano anni che la zona dell'Alto Ionio catanzarese e in particolare le aree interne non erano oggetto di investigazioni ma da quei territori proviene ad esempio Francesco Coco Trovato, uno dei mafiosi più importanti della storia. Parliamo di soggetti che discutevano alla pari con i De Stefano di Reggio Calabria e con i narcos sudamericani. Le indagini hanno mostrato come il comune di Cerva fosse sotto il totale controllo di questa organizzazione 'ndranghetistica". Lo ha affermato il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri nel corso della conferenza stampa dell'operazione “Karpanthos" che questa notte ha portato all'arresto di 52 indagati.
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Il comandante provinciale dei carabinieri di Catanzaro, Giuseppe Mazzullo, ha sottolineato il lavoro svolto con abnegazione dai militari in territori difficili, poco investigati in passato, e che subiscono l'influenza delle cosche operanti sia a Catanzaro che a Crotone. Il comandante del reparto operativo dei Carabinieri di Catanzaro, Roberto Di Costanzo, ha riferito che le investigazioni si sono sviluppate attraverso un’imponente attività di tipo tradizionale, consistente in attività tecniche, escussione di persone informate sui fatti, servizi di OCP sul territorio, riscontri “sul campo”, con una parallela attività di acquisizione e analisi di dichiarazioni di collaboratori di giustizia, corroborate dai relativi riscontri e la cui attendibilità è stata già riconosciuta in precedenti sentenze, oltre all’acquisizione di plurime emergenze di altri procedimenti penali.
Tra arrestati anche sindaco di Cerva Fabrizio Rizzuti
"L'attività investigativa - ha spiegato il procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla - ha fatto emergere lo scambio elettorale politico-mafioso e l'influenza del gruppo criminale operativo a Cerva nei confronti dell'amministrazione comunale in occasione delle elezione del 2017". C'è infatti anche il sindaco di Cerva, Fabrizio Rizzuti, tra le persone coinvolte nell'operazione. Il sindaco del piccolo centro della Presila Catanzarese è accusato di scambio elettorale politico mafioso ed è stato posto agli arresti domiciliari.
In carcere
Giuseppe Bianco, Carmine Brescia, Vincenzo Bubbo, Vincenzo Caligiuri, Gianluca Canino, Edoardo Carpino, Salvatore Carpino, Francesco Castagnino, Leonardo Castagnino, Nicola Cavarretta, Domenico Colosimo, Simone Colosimo, Vincenzo Colosimo, Luca Costantino, Alessandro Cropanese, Lidio Elia, Martin Elia, Francesco Esposito, Francesco Fico, Pasquale Fico, Claudio Gentile, Mario Gigliotti, Mario Griffo, Michele Griffo, Gianfranco Iervasi, Vincenzo Antonio Iervasi, Giuseppe Lavigna, Giovanni Lopreti, Danilo Monti, Vincenzo Raffaele, Vincenzo Ribecco, Salvatore Rimedio, Giovanni Rizzuti, Giuseppe Rocca, Pietro Paolo Scalzi, Tommaso Scalzi, Venanzio Scalzi, Vincenzo Sculco
Arresti domiciliari
Raffaele Borelli, Giuseppe Colosimo, Massimo Rizzuti, Fabrizio Rizzuti, Raffaele Scalzi, Giuseppina Trovato
B. M.
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