Lamezia Terme – Si chiude il processo di primo grado relativo all’inchiesta “Araba fenice” che nel 2018 coinvolse due società e gli imprenditori attivi nel commercio all’ingrosso e al dettaglio di materiali edili con le accuse di bancarotta fraudolenta aggravata. I giudici di Lamezia hanno oggi assolto Francesco Pungitore (difeso dall'avvocato Michele Cerminara) e, rispetto agli altri imputati (difesi dall'avvocato Massimiliano Carnovale), ha pronunciato sentenza di condanna per Vincenzo Pungitore, Francesco Pungitore a 3 anni di reclusione e per Giuseppe Pingitore a 3 anni e mesi 6 di reclusione.
In fase di indagini era stato emesso un provvedimento di sequestro preventivo di 5 milioni di euro su società che, secondo l'originaria ipotesi accusatoria, costituivano il mezzo attraverso il quale proseguire l'attività imprenditoriale. Sempre nell'ambito del procedimento cautelare era stata successivamente chiamata in causa la Corte di Cassazione che, non ritenendo vi fosse alcun nesso tra la società fallita e le società neo costituite, annullava il sequestro preventivo restituendo i beni agli imputati. Il Tribunale ha, inoltre, emesso condanna per il risarcimento del danno in favore della curatela della società fallita, rappresentata e difesa dall' avvocato Aldo Ferraro.
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