Lamezia, le precisazioni del centro commerciale Due mari dopo servizio "Non è l’Arena" su la 7

centro-commerciale-due-mari_68b87.jpg

Lamezia Terme - Riceviamo e pubblichiamo una nota di Pasqualino Perri in qualità di proprietario e Amministratore Unico del Centro Commerciale "Due Mari".

“Domenica 7 giugno 2020, nel corso della trasmissione televisiva "Non è l'Arena" in onda su “La7”, il conduttore Massimo Giletti si è occupato -anche- della questione relativa a taluni signori che hanno ottenuto la sostituzione del regime carcerario cui erano sottoposti con gli arresti domiciliari, e ciò a cagione della incompatibilità delle loro condizioni di salute con la detenzione intramuraria durante l’emergenza sanitaria provocata dalla pandemia da Covid-19.

È stato dunque mandato in onda un servizio realizzato dal giornalista Danilo Lupo specificamente riferito al sig. Vincenzino Iannazzo nel corso del quale egli, Lupo, nel dialogare con un sedicente parente del suo “bersaglio”, attribuisce sarcasticamente proprio a Vincenzino Iannazzo la proprietà di “tutto il quartiere” in cui lo stesso abita “ … compreso il centro commerciale e tutto il resto”. Come se ciò non bastasse, il giornalista ha quindi trasmesso un “montaggio” che ha visto scorrere le immagini del “Centro Commerciale Due Mari” di Maida (di proprietà degli imprenditori Perri di Lamezia Terme) e, in sottofondo, la voce narrante del Lupo specificare che la riconducibilità del “Centro Commerciale” alla famiglia Iannazzo “non è una battuta: il più grande ipermercato della Calabria è da anni sotto sequestro perché ritenuto proprietà della cosca Iannazzo. ‘Ndrangheta imprenditrice più che militare, e forte di un consenso popolare impressionante”.

Le notizie diffuse appaiono tutte assolutamente contrarie a verità. Non corrisponde al vero, infatti, che il “Centro Commerciale Due Mari” sia “da anni sotto sequestro”. La verità è la seguente: nel marzo del 2016 venne disposto il sequestro preventivo di tutte le società riconducibili agli imprenditori Perri Pasqualino e Perri Francesco; il dissequestro si concretizzò completamente nel luglio 2018, ma si intende qui sottolineare la circostanza che la parte più cospicua venne dissequestrata in pochissimo tempo. Non solo. A ciò si aggiunga, per un verso, che mai si disse, in quelle occorrenze ablatorie, che il patrimonio societario degli imprenditori Perri appartenesse ad alcuna cosca, né direttamente, né indirettamente, come invece del tutto infondatamente asserito dal sig. Danilo Lupo. E, per altro verso, va perentoriamente evidenziato che già nel maggio del 2016 il provvedimento di dissequestro della quasi totalità dei beni evidenziò che «non emergono elementi da cui possa desumersi che nelle imprese del Perri siano confluiti profitti illeciti, o comunque vi sia stato il reimpiego di profitti illeciti». È in definitiva evidente che il sig. Danilo Lupo ha divulgato informazioni assolutamente inconsistenti ed assolutamente falsificate dai ridetti dati processuali".

© RIPRODUZIONE RISERVATA