Riceviamo la dichiarazione di Giovanni Puccio, Coordinatore Regionale PD Calabria, sulle primarie del Pd che si svolgeranno ll 16 febbraio dove iscritti e elettori possono recarsi presso i seggi istituiti su tutto il territorio calabrese, e decidere il destino del Pd in Calabria.
“Il Partito Democratico celebrerà il suo Congresso il 16 febbraio con lo svolgimento di Primarie aperte per l’elezione del Segretario e dei componenti dell’Assemblea regionale. Appuntamento fondamentale per costruire un progetto di partito e il completamento di quel percorso congressuale che ripristina pienamente la sovranità del partito della Calabria. Il ringraziamento va a tutti coloro che hanno concorso, con punti di vista diversi al raggiungimento di questo obiettivo. Il 16 di febbraio migliaia di iscritti e di elettori possono recarsi presso i seggi istituiti su tutto il territorio calabrese e decidere il destino del Pd in Calabria. Si potrà così lavorare per la piena legittimità dei democratici calabresi e, nello stesso tempo, potrà ricostruirsi il circolo virtuoso della partecipazione democratica. Questa al di là delle opzioni di ciascuno dei candidati sarà la frontiera sulla quale scommettere: un grande partito democratico che fa valere un principio di autostima e di orgoglio e che in questo modo si mette a riparo di ogni altro eventuale rischio di ritorno al passato. Un partito che guarda al futuro ma consapevole delle sue risorse e sui rischi che si corrono se non si cambia. La Calabria è vicina al collasso (valutazione che viene confermata anche da recenti prese di posizione pubbliche da esponenti del mondo imprenditoriale e da rappresentanti delle Forze sociali calabresi) e questo è in stridente contrasto con le sue grandi potenzialità.
Restiamo convinti che il processo che si è aperto a livello nazionale sta intervenendo su nodi strutturali di grande rilevanza, la riforma del titolo V (il regionalismo), il monocameralismo, la legge elettorale. Le elezioni amministrative e le elezioni europee sono alle porte e si intrecciano con il processo di revisione e di riforma che chiama in causa le politiche europee. Quale migliore occasione questa? Un congresso che sappia dosare candidature e programmi e poi vinca chi sa essere il più credibile e sappia unire storie, culture e capacità di proposta. Sappiamo che questo percorso deve essere in grado di portare atti concreti deve far fronte agli effetti della crisi, evitare di essere travolti dallo scontento e da una protesta che sconfina nell’antipolitica; percorso che noi tenacemente difendiamo perché in esso risiede l’architrave della democrazia e l’antidoto a quei sentimenti che scambiano la libertà con la fede populista. Non è retorico appellarsi ad un senso di responsabilità comune perché quello che noi oggi stiamo completando, nessun altro partito è stato in grado di fare. I tre milioni di elettori alle primarie del 8 dicembre ne sono la testimonianza. Il senso della nostra azione è stato ben inteso dai calabresi e penso che lo capiranno anche il 16 febbraio”.
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