Morrone (Fi): No alle trivellazioni nel mar Ionio cosentino

morrone-Ennio.jpgCosenza - Abbiamo  il fondato timore che la paventata installazione di più piattaforme petrolifere nel Mare Ionio possa seriamente compromettere lequilibrio naturalistico di una costa meravigliosa, ricca di fascino, storia e risorse ad iniziare dal turismo.

Così il Presidente dei consiglieri regionali di Forza Italia On Ennio Morrone durante la manifestazione No trivellazioni daytenutasi domenica lungo la costa ionica grazie alla macchina organizzativa curata dal movimento Esercito di Silvio, in particolar modo dal circolo rossanese.

Proprio il turismo - ha continuato Morrone - quello con la T maiuscola, deve e può rappresentare il volano di sviluppo per unarea, come quella ionica, che per varietà di attrattive non è seconda a nessunaltra fra quelle italiane. Per queste ragioni siamo contrari alle operazioni di trivellazione, capaci, più che altro, di allontanare i visitatori e deprimere il tessuto economico.

Lonorevole Diego Tommasi, presente al tavolo dei lavori, si è detto preoccupato per il pericolo di una questione che meriterebbe maggiori approfondimenti di quelli avuti fino ad ora, sia di metodo che scientifici, i cittadini hanno il diritto di sapere. Abbiamo limpressione - ha proseguito Tommasi - che non si sia ben capita la portata, e le conseguenze negative, che più piattaforme petrolifere possano ingenerare per lintera costa e il suo incredibile mare. Bisogna difatti ricordare che il Mare Ionio è un mare chiuso: un qualsiasi incidente potrebbe causare una vera e propria catastrofe.

Decisi a portare avanti le ragioni del no gli uomini dell’”Esercito di Silvio, determinati nel continuare la battaglia. Presenti, fra gli altri, Giovanni Iacoi del Direttivo nazionale, Cataldo De Vincenti coordinatore del movimento a Rossano insieme ai componenti del circolo Antonio Corvino, Luigi Manograsso, Tonino Scorza ed Ernesto Diacono, nonché altri attivisti quali Leonardo Trovato, Giuseppe Falbo e Pino Lufrano che hanno collaborato fattivamente alliniziativa.

Non ci fermeremo certo qui - ha affermato Giovanni Iacoi - e questa è la prima di altre iniziative già messe in cantiere. Non ci sono infatti precedenti storici che giustifichino benefici economici riguardo piattaforme create proprio davanti postazioni turistiche di tale rilevanza. I turisti così, verranno allontanati invece che attratti verso uno dei mari più belli dItalia. Attendiamo risposte anche a livello nazionale: nelle stanze del ministero competente ci devono dire il perché delloperazione. Basti pensare allo sviluppo degli stabilimenti balneari messi a bando nel comune di Rossano, così a rischio, che comporterebbero una ricaduta sia occupazionale che dei servizi.

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