Lamezia: Salvatore Vescio replica sul suo incarico di portabandiera Fi

SALVATORE_vescio2.jpgLamezia Terme - Pubblichiamo la nota di Salvatore Vescio:

“Del tutto superflue le puntualizzazioni in ordine ai compiti del mio incarico di ‘portabandiera’ in quanto essi sono stati espliciti nell'atto di nomina da parte del Coordinatore provinciale Maurizio Vento, fedelmente riportati sulla stampa al momento della nomina e che ad ogni buon fine voglio richiamare: responsabile della fase di tesseramento e guida dei processi che interessano il partito fino allo svolgimento del Congresso. Si tratta a tutti gli effetti di un incarico di coordinatore cittadino.
A me non è stato affidato l'incarico di scegliere il candidato a Sindaco della città e pertanto il sottoscritto non si è mai espresso in privato né tantomeno sugli organi di stampa in tal senso e, pertanto, l’affermazione secondo la quale è sembrato di cogliere l’assegnazione allo stesso Vescio di un ruolo che non ha, cioè quello della scelta del candidato sindaco, è del tutto infondata.
Per quanto mi riguarda, come lametino, al di là dell'incarico che mi è stato affidato, mi corre l'obbligo di dire che a casa nostra decidiamo noi; tradotto in termini politici sta a significare che, per F.I., il Sindaco di Lamezia lo sceglie il partito di Lamezia insieme all'onorevole Galati, che oltre ad essere Deputato, ha l'autorevolezza e l’esperienza  di orientare la scelta, a parte il fatto che ha ricevuto pubblico incarico dall’onorevole Toti, in qualità di coordinatore nazionale, di individuare il Candidato Sindaco.

Volutamente riduttivo pensare che all’onorevole Galati sia stato affidato un compito esplorativo per cedere,  poi, ad altri, il potere di scelta. A chi poi? Forse a chi ha utilizzato, per propria convenienza, Forza Italia come una porta girevole.
Accettiamo suggerimenti da tutti, a maggior ragione dai rappresentanti Istituzionali, ma la scelta delle primarie per individuare il candidato, allo stato delle cose, non mi sembra una proposta perseguibile. Al momento resta solo una proposta. Forza Italia conosce l’avversione dell’onorevole Berlusconi a tale modalità e ritengo di non dover aggiungere altro alle ragioni addotte dal presidente.
Siamo disponibili  al confronto con tutti e con quanti dimostrano buon senso e responsabilità, ma nella scelta del candidato a Sindaco della città di Lamezia non accetteremo interferenze neanche da chi ha rastrellato una certa quantità di voti con una logica e metodi passati. Tutti dobbiamo sentirci impegnati nella scelta di un candidato dal profilo culturale, professionale ed umano elevato, dal passato cristallino e senza ombre, in grado di operare per il bene della città con passione e senso civico, rapportandosi alle forze vive della comunità lametina.

In ordine all’intervento relativo alla mia nomina da parte dei consiglieri Franco Mastroianni e Carolina Caruso vorrei suggerirgli di fare uno sforzo di memoria per ricordare a se stessi prima che agli altri che:
a)  il Centrodestra nelle ultime competizioni elettorali comunali ha perso perché al primo turno, come al ballottaggio, nonostante l’apparentamento della lista Calabria Domani da me capeggiata, il candidato Sindaco ha riportato consensi nell’ordine del 30/35%; questi dati che non lasciano spazio a valutazione alcuna; certo non si può impedire a nessuno di lasciarsi andare a considerazioni e supposizioni di convenienza comodamente seduto davanti ad un caminetto o più semplicemente in un bar.
b)  il sottoscritto non ha la tessera di F.I. come d’altra parte i due emeriti consiglieri, in quanto F.I. 2 non ha indetto il tesseramento; il primo tesseramento scade a giorni, ma nonostante tutto, il sottoscritto ha votato P.D.L. alla competizione elettorale per le elezioni alla Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, ha votato F.I. alle Europee e alle Regionali ultime.

Ho sempre votato F.I. o P.D.L. altri non so se, in coscienza, possono fare la stessa affermazione. Vorrei ricordare loro, infine, una regola non scritta ma di buon senso: i panni sporchi si lavano in famiglia”.

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