Riappropriarsi dei diritti: il messaggio delle donne democratiche di Lamezia nell'evento "Libere Tutte"

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Lamezia Terme - La celebrazione della giornata delle donne democratiche al grido di “Libere Tutte”, organizzata dalle donne del Partito Democratico e tenutasi l’8 marzo al Chiostro Caffe letterario, ha lanciato l’appello “per ribaltare una narrazione delle donne sistematicamente oscurata” e cioè del recupero di “una battaglia per riappropriarsi dei diritti della persona che nella storia sono stati sempre negati al mondo femminile, prima di tutto quelli politici”. Una negazione difficile da contrastare, che garantisce al patriarcato l’appannaggio dei diritti universali, che invece ancora vanno conquistati dalle donne per avviare una nuova stagione della storia in cui il diritto non è più un privilegio.

Per le donne democratiche "la forza delle donne, infatti, si manifesta tutti i giorni, non solo l’8 marzo, e si vede in quell’operare amorevole nella società. Eppure sono le prime con i femminicidi a diventare le vittime scarificali di una concezione patriarcale dura a morire". Su questi temi hanno alzato la loro voce le donne del PD lametino, a cominciare da Chiara Mastroianni, che, nel suo intervento, ha illustrato le cause storiche dell’assoggettamento delle donne "da ricercare – ha detto – nelle peculiarità biologiche. Lo sanno tutte quelle donne che vivono situazioni drammatiche nel mondo a causa della loro condizione biologica a dover rispondere a determinate pretese da parte di uomini dominanti e a non poter disporre liberamente del proprio corpo e della propria funzione procreativa, ma ad esse sfruttate. Il Femminismo non è un locale esclusivo, ma un percorso di consapevolezza prima di tutto individuale, necessaria a gettare le basi delle scelte che determineranno l’assetto sociale dei prossimi decenni. Ben vengano le donne a completare la democrazia e mettere a disposizione il loro talento. Non è il potere fine a se stesso, noi lottiamo per la redistribuzione di quel potere declinato al femminile".

Nel ribadire l’importanza della libertà per le donne, quella libertà femminile che libera ogni cosa, la moderatrice Giovanna Viola, direzione regionale PD, ha dato la parola alla dottoressa Rosa Tavella di Rifondazione Comunista e responsabile dell’associazione “Non una di meno”, che si è soffermata sull’importanza, in questo momento di conflitti, del ruolo che possono svolgere le donne contro la guerra. Subito dopo sono intervenute l’avvocato Laura Gigliotti che ha incentrato il suo intervenuto sull’evoluzione della normativa di legge nel tempo, la professoressa Caterina Destito, nel suo intervento, è partita dagli stereotipi storico-letterari tradizionali che hanno visto la donna in secondo piano per arrivare all’attuale presente di cui ha messo in chiaro alcuni limiti, come la disparità di trattamento economico a parità di mansioni e soprattutto la condizione di alcuni bambine appartenenti ad alcune famiglie extracomunitarie, residente in Italia, che tutt’ora sono soggette alla pratica incivile e crudele dell’infibulazione, Costanza Anania ha sottolineato il ruolo svolto dalle donne nel volontariato della Protezione Civile ed infine Milena Liotta ha focalizzato l’energia della donna rimarcando l’importanza di rimettere al centro la persona in un sistema di uguaglianza formale e sostanziale perché solo così si possono affermare i diritti e il merito al servizio di tutti. Numerose le donne presenti, tra le quali primeggiava la già sindaca della città Doris Lo Moro, che rappresenta per tutte le donne intervenute un esempio di donna per la sua esperienza amministrativa e politica ricoprendo diversi ruoli.

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