Lamezia, minoranza del direttivo Pd: "Grave disagio dentro al partito, serve intervento dirigenti regionali e provinciali"

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Lamezia Terme - "In questi due anni, quale gruppo di minoranza all’interno del direttivo cittadino abbiamo dato la nostra disponibilità al confronto e al dialogo e pur  non condividendo molte delle azioni intraprese,  abbiamo evitato di portare il nostro dissenso fuori dalle mura del circolo. Nonostante la correttezza del nostro operare, abbiamo sempre trovato ostilità da parte del gruppo dirigente. Ogni proposta è sempre caduta nel vuoto, a tratti ridicolizzata, salvo poi dovere ammettere in diverse occasioni, al verificarsi di alcuni eventi, che avevamo ragione. Ogni riunione, piuttosto che essere animata da una sana discussione sui tanti temi politici, ha costituito l’occasione per mettere in evidenza rancori ed avversioni personali" è quanto si legge in una nota del direttivo cittadino del Pd a nome di Anania Costanza, Careri Andrea, Carito Francesco, Curcio Angelo, Putrino Marisa, Rocca Dario, Sirianni Antonio, Vescio Alessio.

"Ora però non è più il momento di tacere. Continuare a essere silenti - precisano - significherebbe essere complici di un fallimento di cui non vogliamo essere corresponsabili. Dopo due anni di insediamento di questo nuovo gruppo dirigente si possono tirare le somme. La battaglia sul PSC, cui nessuno immaginava di poter vincere, visti gli esigui numeri in consiglio, non ha aggregato nessun movimento di protesta; anzi è venuto alla luce che la battaglia non era tanto contro la Giunta di centrodestra che l’approvava, quanto contro la vecchia Giunta di Centro sinistra,  della quale il PD era parte integrante e che il piano aveva  generato. Il tanto decantato tavolo del Centro Sinistra, da quanto abbiamo appreso dalla stampa che ha riportato fedelmente anche lo scambio epistolare che c’è stato, è naufragato prima che partisse".

"Inoltre, sempre tramite la stampa abbiamo appreso del ‘’malessere’’ espresso dalla Consigliera Regionale Amalia Bruni, espressione del nostro territorio e soprattutto candidata del Centro Sinistra alla Presidenza della Regione, alla quale si risponde con vittimismo parlando di “spirito di apertura’’ che lei, probabilmente, come noi, non ha mai colto. Ne è dimostrazione l’iniziativa del 1° marzo sullo sviluppo dell’area industriale,   organizzata senza nemmeno coinvolgere il direttivo, pur convocato solo qualche giorno prima e  che vede la partecipazione, per l’ennesima volta di rappresentanti istituzionali e di partito non espressioni di questo territorio.  Se a ciò si aggiunge la mancanza di capacità di coinvolgere le nuove generazioni, il quadro è davvero desolante. Abbiamo l’impressione - aggiungono - che questo gruppo dirigente, ben conscio dell’isolamento nel quale si trova, cerca di uscirne ricorrendo all’aiuto di personalità del passato che se certamente possono dare un contributo alla costruzione del centro sinistra, non possono costituire l’unica strada percorribile. Anzi, il metodo utilizzato piuttosto che portare condivisione crea solo divisione". 

"Purtroppo, tutte le contraddizioni che avevamo denunciato nella fase congressuale si sono manifestate. Continuare in questo modo - concludono - senza un intervento da parte dei dirigenti provinciali e regionali sarebbe da irresponsabili, vista la vicinanza delle prossime elezioni amministrative. Chiediamo, pertanto, con urgenza, a chi ha responsabilità superiori di farsi carico del grande malessere che attanaglia il partito lametino".

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