Lamezia, parte il processo di beatificazione e canonizzazione di Monsignor Vittorio Moietta

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Lamezia Terme - Si è svolta presso la Sala “Giovanni Paolo II” del Seminario Vescovile la sessione di apertura dell’Inchiesta Diocesana che costituisce il primo passo nell’avvio della causa di beatificazione e canonizzazione del Servo di Dio Monsignor Vittorio Moietta, Vescovo di Nicastro dal 1961 al 1963, anno della sua morte. L’Inchiesta, finalizzata a porre al vaglio “la vita, le virtù, la fama di santità e di segni del Servo di Dio”, si è aperta con la celebrazione dei Vespri, recitati da una folta assemblea di chierici, religiosi e laici, con parti cantate, in un clima di trepida attesa. Spetta al Postulatore, don Marco Mastroianni, la lettura del “Supplice Libello”, ovvero dell’istanza presentata formalmente al Vescovo Parisi per l’inizio del Processo, nella quale viene illustrata la biografia, le opere e lo spirito di Monsignor Moietta. Quindi viene letto dal vicecancelliere vescovile don Adamo Castagnaro il Nulla Osta del Dicastero delle Cause dei Santi per l’avvio dell’Inchiesta, e l’Editto del Vescovo Parisi per la raccolta di materiale sul Servo di Dio.  

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A tale proposito tutti i fedeli vengono invitati a far pervenire notizie e materiali in loro possesso pertinenti alla Causa, anche in copia che sarà autenticata. I materiali dovranno essere consegnati al Vescovo, al Postulatore, oppure ai Custodi di Memoria Storica appositamente designati, che sono Francesco Paolo Emanuele per la Diocesi di Lamezia Terme, e Raffaella Rolfo e Bruna Curato per la Diocesi di Casale Monferrato, nella quale il Servo di Dio è nato. Al termine della lettura del Decreto di Accettazione del Libello e del Placet della Conferenza Episcopale Calabra, vengono presentati alla platea gli Officiali dell’Inchiesta: il Delegato Episcopale Monsignor Tommaso Buccafurni, il Promotore di Giustizia don Luigi Iuliano, e il Notaio Gianfranco Fiorenza. Insieme al Postulatore, questi prestano giuramento di fedeltà con la mano sui Vangeli, promettendo solennemente di mantenere il segreto d’ufficio

. “Se un evento si definisce storico a partire dagli effetti che produce, e dalle verità che genera, stiamo partecipando ad un evento che potrebbe diventare storico, non solo per la Chiesa Lametina ma per la Chiesa Universale” ha concluso Monsignor Parisi, ringraziando la stampa e le autorità intervenute, ovvero il vicesindaco Bevilacqua, il presidente del Consiglio Comunale Nicotera, l’assessore Stella, ma anche le autorità che dal Piemonte hanno seguito l’evento in diretta, ovvero il Vescovo della Diocesi di Casale Monferrato Monsignor Gianni Sacchi, e Giulio Bosso, sindaco di Brusasco, che è paese natale del Servo di Dio.  Un ringraziamento anche a don Carlo Grattarola, già segretario personale di Monsignor Moietta, donatore di due resti episcopali che saranno esposti in una teca allestita nel Museo Diocesano.

Giulia De Sensi

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