Covid, anticorpi monoclonali usati anche all'Annunziata di Cosenza

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Cosenza – Anche l'ospedale dell’Annunziata di Cosenza ha iniziato ad utilizzare gli anticorpi monoclonali, nuova opzione terapeutica per la cura del Covid in pazienti in condizioni cliniche lievi o moderate ma con fattori di rischio, quali l’obesità, le patologie croniche importanti o i trattamenti emodialitici, che possono peggiorare il quadro clinico. Lo rende noto la stessa Azienda ospedaliera cosentina. Il Protocollo coinvolge i medici delle USca, i medici dei distretti territoriali e i medici di famiglia e prevede la somministrazione dei monoclonali anche ad alcuni pazienti del Pronto Soccorso. "L’obiettivo prioritario dell’ opzione terapeutica - ha dichiarato il direttore sanitario Angelo Barbato – è quella di bloccare la progressione della patologia e ridurre il numero dei ricoveri".

Alla Farmacia dell’Annunziata sono giunti tre tipi di anticorpi monoclonali, Bamlanivimab, Bamlanivimab Etesevimab e Casirivimab Imdevimab, che consentono al momento il trattamento di 99 pazienti. Un'unica somministrazione endovena e l’anticorpo monoclonale riconosce la proteina espressa dal virus, denominata “Spike” o “S”, legandosi a questa e impedendo al virus di ancorarsi alla cellula, in modo da essere poi riconosciuto come estraneo dal nostro sistema immunitario e distrutto. "Gli anticorpi monoclonali sono un’opzione terapeutica – ha detto Barbato - nell’ambito di trattamenti destinati a pazienti con sintomi lievi o moderati, che si aggiungono alla strategia di contrasto alla diffusione del virus in cui restano prioritarie le misure di prevenzione e vaccinazione".

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