Presidente tribunale minori Catanzaro: minori sottratti a famiglie di 'ndrangheta, non pulizia etnica ma tutela libertà

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Catanzaro - "I cosiddetti bambini di 'ndrangheta non vengono mandati a scuola, vengono spinti a commettere reati, spesso gravissimi, insomma non sono liberi di scegliere. Fino a quando sono minori la costituzione e la legge tutelano la loro libertà di scegliere ed è quello che vuole e deve fare la giustizia minorile". Così il presidente del Tribunale dei minori di Catanzaro Luciano Trovato, a margine della conferenza stampa sul prossimo congresso dell'Aimmf che si terrà in Calabria, è intervenuto sul tema dei minori sottratti alle famiglie di 'ndrangheta. "I tribunali per i minorenni - ha aggiunto - non tolgono i bambini alle famiglie mafiose, non si tratta di fare pulizia etnica o giurisdizione morale, si tratta di intervenire con i soliti strumenti, con il solito armamentario del giudice minorile per fare quello che deve fare, ossia mettere in primo piano la tutela dei minori. I requisiti per gli interventi nei casi dei bambini di 'ndrangheta sono i soliti. Non c'è niente di diverso. Quello che è diverso è il contesto in cui vivono che molte volte è insopportabile". L'iniziativa partita proprio dai tribunali calabresi ha ottenuto importanti traguardi. "Devo aggiungere - ha sostenuto Trovato - che i risultati ci sono e non riguardano solo i bambini allontanati, ma i frutti migliori, che sta raccogliendo soprattutto il presidente del tribunale dei minori di Reggio Calabria Roberto Di Bella, sono quelli delle madri che per amore dei propri figli capiscono che continuare a farli vivere in questa condizione rappresenta condanna a una vita di privazione e forse anche breve".

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