Lamezia Terme - A 24 anni dalla strage di via D'Amelio, l'associazione "Vento d'Europa" ricorda il giudice Paolo Borsellino e la sua scorta. "Borsellino - affermano - esempio di dedizione al servizio dello Stato e della legalità, lontano dalle logiche di corruzione, pagò con la morte la volontà di inadeguarsi al sistema di illegalità all'epoca largamente diffuso tra mafia e diverse istituzioni politiche. Allo stesso modo la scorta composta da Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina subì fino alle estreme conseguenze la scelta di servire la Patria". Vogliamo anche ricordare quando - proseguono poi - durante le elezioni per eleggere il Presidente della repubblica del 19 maggio 1992, due mesi prima dell'attentato di via D'Amelio, il Movimento Sociale Italiano (MSI) votò Paolo Borsellino a presidente della Repubblica con 47 preferenze, tuttavia larghissima parte dei restanti partiti, dal PCI alla DC, preferì Scalfaro, futuro protagonista della trattativa Stato-Mafia.
Il coraggio di Borsellino, affinché non resti vano ricordo ma esempio pulsante, sia elemento di forza per reagire a quanti, anche a Lamezia Terme, vogliono opporsi alla realizzazione delle sue idee che sono idee di legalità, di onestà, di integrità morale. Formare i giovani, perché è a loro che Vento d'Europa guarda con maggiore speranza, formarli alla bellezza, al profumo della legalità è compito che le istituzioni non possono negare né considerare inutile perché proprio sui giovani Paolo Borsellino si esprimeva così: "Se la gioventù le negherà il consenso, anche l'onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo".
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