Cosenza - Un'operazione congiunta condotta da personale della Polizia stradale di Cosenza e della Guardia di finanza di Cosenza, denominata "Factotum", è in corso per l'esecuzione di 39 misure cautelari. Le accuse contestate, a vario titolo, sono traffico internazionale di automobili, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, usura, estorsione, incendio per frode assicurativa. In corso anche sequestri beni per un importo ingente. Alle prime luci dell’alba è così scattata una vasta operazione anticrimine che ha interessato sia la Calabria che tutto il territorio nazionale. L’operazione, che ha impegnato oltre 300 unità tra personale della Guardia di Finanza e della Polizia Stradale, ha avuto ad oggetto l’esecuzione di 39 misure cautelari personali e di oltre 70 perquisizioni.
I NOMI
- Adamo Mauro
- Alfredo Albanito
- Daniele Bevilacqua
- Francesco Caputo
- Egidio Callegari
- Antonio Cardone
- Mario Cirillo
- Giuseppe Cordasco
- Michele Cupone
- Angelo Damis
- Jean De Grandis
- Massimiliano D'Elia
- Mario De Luca
- Leonardo Dilillo
- Donovan Falbo
- Giuseppe Chiari
- Franco Frontino
- Daniel Gencarelli
- Luca Gencarelli
- Flaminio Paolo Giordano
- Franco Iaquinta
- Piero Imbrogno
- Pietro Le Piane
- Danilo Lo Gullo
- Filippo Occhiuzzo
- Alessandro Orrico
- Claudia Orrico
- Eraldo Perri
- Mario Salvatore Pometti
- Gaspar Salerno
- Rosario Salotti
- Domenico Settembrini
- Gianni Travo
- Carlo Trinchese
- Antonello Vetere
- Giuseppe Zaffonte
- Francesco Di Nardo
- Pierluigi Donetti
- Francesco Porco
L’attività investigativa ha fatto emergere una vera e propria “rete di spaccio di stupefacenti”, di diversa tipologia (cocaina, hashish e marijuana), realizzata da una moltitudine di soggetti i quali, con frequenza quasi giornaliera, rifornivano un numero impressionante di consumatori prevalentemente giovani e adolescenti, con un giro di affari di circa un milione di euro. Inoltre gli indagati specializzati nel traffico di droga talvolta facevano sfoggio delle proprie potenzialità offensive utilizzando armi di fuoco abusivamente detenute. Le investigazioni hanno così permesso di far emergere anche una serie di condotte usurarie poste in essere ai danni di 11 soggetti, ai quali venivano praticati interessi annuali oscillanti tra il 120% ed il 300% richiedendo in garanzia il rilascio di titoli di credito. Le vittime, piccoli imprenditori e persone fisiche, versavano in condizioni di grave difficoltà economica e, laddove non riuscivano a far fronte al pagamento del capitale o degli interessi, subivano atti di intimidazioni da parte degli indagati.
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Nel corso delle indagini sono stati accertati anche numerosi episodi di truffe in danno delle compagnie assicurative. Attraverso la simulazione di incidenti stradali, infortuni e furti gli indagati ottenevano cospicui indennizzi assicurativi. In particolare, in un’occasione alcune indagati con l’ausilio di un consulente tecnico si sono resi responsabili dell’incendio di un locale commerciale sito in uno stabile abitato da diverse famiglie al solo scopo di incassare il premio assicurativo ammontante ad oltre 100.000 euro, con pericolo per la pubblica incolumità. Alcuni indagati, infine, si rendevano protagonisti di numerosi furti presso esercizi commerciali, commessi con frequenza giornaliera ed in alcune occasioni avvalendosi anche della collaborazione di minori.
L’indagine, i cui dettagli sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa alla Procura della Repubblica di Cosenza, ha avuto origine da una segnalazione del Ministero dell’Interno, Servizio Polizia Stradale relativa ad un traffico internazionale di veicoli di provenienza illecita ed ha fatto emergere il coinvolgimento di vari personaggi operanti sul territorio italiano i quali, grazie a consolidati legami con esponenti criminali dei Paesi dell’Est Europeo (in particolare la Romania), dopo essersi appropriati di autovetture di grossa cilindrata noleggiate presso diverse società di leasing, utilizzando falsa documentazione di circolazione e di proprietà le “ripulivano” reimmatricolandole all’estero dove venivano poi commercializzate. L’accertamento dell’attività illecita in questione è stato possibile anche grazie alla fattiva collaborazione fornita dall’autorità giudiziaria e dalla polizia rumena in sede di rogatoria internazionale ed, in particolare, attraverso approfondimenti investigativi svolti sul territorio straniero dai magistrati e dalla polizia giudiziaria italiani.
Procuratore Spagnuolo: "Nuovo modello criminale"
"L'operazione di oggi evidenzia l'affermarsi di un nuovo modello criminale che si sovrappone a quello tradizionale della criminalità organizzata". Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Cosenza, Mario Spagnuolo in relazione agli esiti dell'operazione di oggi che ha portato a decine di arresti per traffico internazionale di automobili, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, usura, estorsione, incendio per frode assicurativa. "Questa nuova forma - ha aggiunto Spagnuolo - non ha strutture gerarchiche o piramidali, non rispetta alcuna regola di divisione del territorio, non ha regole interne da osservare. Commette un insieme importante importante di reati che finiscono per condizionare negativamente la vita del gruppo sociale. Una sorta di criminalità liquida che si compone e si scompone in tempi brevissimi". "La Procura della Repubblica di Cosenza - ha detto ancora il procuratore Spagnuolo - è impegnata nell'attività istituzionale di individuazione degli autori di questi come di tutti gli altri reati su cui è competente".
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