Reggio Calabria - Con due assoluzioni e la rideterminazione delle pene per gli altri imputati si è concluso il giudizio di appello in sede di rinvio dalla Cassazione del procedimento Meta che in primo grado era stato celebrato con il rito ordinario. La Seconda Sezione della Corte di Appello, presidente Bianchi, a latere Di Landro e Palumbo, ha assolto perché il fatto non sussiste Antonio Giustra e Umberto Francesco Creazzo, ritenendo validi i rilievi mossi dalla Corte di Cassazione in accoglimento dei motivi di ricorso presentati per il primo dall’avvocato Pasquale Foti e per il secondo dagli avvocati Gaetano Ciccone e Gaetano Vizzari.
In particolare Giustra era accusato di favoreggiamento personale e di procurata inosservanza di pena in favore del latitante Pasquale Condello, con l’aggravante dell’agevolazione mafiosa. Creazzo era accusato di associazione mafiosa. La Corte d’appello ha rideterminato così le pene per gli altri imputati: Cosimo Alvaro 7 anni e 4 mesi di reclusione, per il riconoscimento del vincolo della continuazione, previa esclusione dell’aggravante dell’agevolazione mafiosa; Domenico Condello 10 anni e Giuseppe Carlo De Stefano 13 anni (a entrambi pena ridotta per il vincolo della continuazione); Rocco Palermo 2 anni e 6 mesi (per esclusione dell’aggravante dell'agevolazione mafiosa); Antonino Crisalli 2 anni e 11 mesi (per l’esclusione dell’aggravante contestata).
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