Lamezia Terme – "Roberto Martello annuncia la candidatura al consiglio comunale di Lamezia Terme con Doris Lo Moro sindaca, per mettere al servizio della cittadinanza le esperienze maturate in Italia e all’estero. Scrittore, poeta, docente di spagnolo e inglese, parla inoltre russo, ma prima di tutto il nostro dialetto in cui si condensa la storia di un territorio in cui ha fatto di tutto per tornare" è quanto si legge in una nota.
“Il motivo principale della mia scelta – dice – è quello di portare dentro al Comune l’etica e il rispetto verso gli altri, alla base di ogni mio rapporto umano. Sono una persona libera e le mie idee politiche sono dettate dalla domanda: che cosa giova di più alla collettività, valorizzando allo stesso tempo le minoranze? Per questo, dobbiamo dare, partendo dal locale, un segno di cambiamento internazionale che ci porti alla ricostruzione di una cultura di pace, perché non voglio vedere i nostri figli come soldati di guerre decise altrove. Inoltre, se i soldi che servono a risanare la sanità, l’istruzione e l’ambiente e a creare posti di lavoro, onde fermare l’emorragia dello spopolamento dei nostri paesi, vengono usati per riempire le tasche dei produttori di armi, non restano risorse per risolvere i nostri veri problemi".
"Tornando a Lamezia, voglio una città libera da luoghi di spaccio e condizionamenti mafiosi e che recuperi il dialogo tra le generazioni, con spazi di aggregazione aperti e fruibili a tutti, dai parchi attrezzati per la ginnastica dolce alle fontane pubbliche. Una città in cui i posti nelle scuole dell’infanzia e nelle case per anziani coprano le esigenze della popolazione e in cui l’Amministrazione si batta a difesa della sanità. Una città da connettere alla transizione ecologica e che adotti le nuove tecnologie attraverso una Smart City al servizio dei cittadini. Al contempo, è necessario aiutare gli artigiani, e le imprese in generale, a rimanere aperti e a trasmettere la loro arte alle nuove generazioni, anche intercettando (e opportunamente usando) finanziamenti regionali, nazionali ed europei. Abbiamo bisogno di una città che dia libero sfogo ai suoi artisti, creando eventi ad hoc e rivalutando tutti i tre centri e le bellissime frazioni che li adornano. Una città che non ci costringa a lasciare la nostra terra per lavorare: non ci possiamo più permettere di sprecare capitale umano e finanziario – ogni persona formatasi in Italia è costata ai contribuenti fino a 250 mila euro, un “investimento” che spesso poi si “godono” altri paesi. Bisogna istituire un Reddito di Residenza per Famiglie in Difficoltà Economiche e/o con Figli Disabili, aiutando intanto i loro componenti a valorizzare le proprie competenze per trovare un’occupazione dignitosa e impegnandoli in lavori utili alla collettività. Se Lamezia riuscisse ad alzare i livelli di occupazione e benessere - continua - agli standard dei più avanzati Paesi europei, diventerebbe un modello da seguire, perciò sogno (e sarà la mia prima proposta al sindaco per creaere nuovi posti di lavoro) la nascita di una società partecipata che produca, in terreni attualmente incolti, le nostre eccellenze, da distribuire direttamente alla mense scolastiche e aziendali e da immettere sul mercato".
"Ricco delle mie esperienze internazionali, mi dedicherò ai gemellaggi e alla valorizzazione della nostra millenaria storia attraverso la richiesta di apertura di tutti gli spazi culturali, i quali dovranno essere facilmente raggiungibili dalla cittadinanza e dai turisti. Chiedo quindi ai lametini di rifuggire da personaggi e liste che si sono autoriciclati con il solo scopo di continuare a impaludare Lamezia, dando invece fiducia a una persona che, come me, mette temi concreti al centro e attiverà un canale di dialogo diretto con la cittadinanza appena entrato in Comune. Buona Festa della Liberazione, Lamezia!”
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