Lamezia Terme - "E’ ancora Ciak …. Il processo simulato per evitarne uno vero si ripete, perché cambiano le generazioni, ma la sua missione si conferma un’esperienza formativa valida ed efficace. Si conclude anche quest’anno all’Istituto Ardito Don Bosco di Lamezia Terme il progetto Ciak, divenuto ormai un tassello importante dell’offerta formativa, al quale hanno aderito le classi seconde delle sezioni: A-B-C-D-E-F-G-H della scuola secondaria di primo grado" è quanto si legge in una nota.
"Il progetto, giunto alla sua X edizione, nato dalla felice intuizione del presidente Luciano Trovato e promosso dall’Associazione Ciak Formazione e Legalità, in collaborazione con le istituzioni giudiziarie locali, si è articolato in diversi momenti formativi, che hanno coinvolto i docenti referenti delle varie classi e gli alunni. Nelle aule scolastiche per discutere e riflettere, in quelle del tribunale per interiorizzare esperienze che non sono frutto di immaginazione, ma vicende reali che hanno coinvolto giovani e adolescenti".
"La formazione in aula - sottolineano - è stata curata dagli avvocati Maria Di Terlizzi e Nicolina Perri, affiancate rispettivamente dalle psicologhe Rossella Gallo e Sabina D’Alessandro, che hanno spiegato ai ragazzi l’importanza di orientare il loro agire quotidiano verso valori di giustizia e legalità evitando strade che sfocino in forme di “devianza” e incorrendo in veri e propri reati . Tante le tematiche trattate attraverso i copioni: l’inclusione, le dipendenze, il bullismo e il cyberbullismo. Poi la celebrazione del processo minorile, attraverso la quale gli studenti, nei panni di avvocati, magistrati, cancellieri, imputati, persone offese, testimoni, hanno potuto immedesimarsi in un percorso giuridico in cui le norme non sono semplici enunciati, ma azioni che richiamano a responsabilità concrete. Il percorso è stato accolto favorevolmente dalle famiglie hanno partecipato alla simulazione in aula, ha regalato emozioni positive ai ragazzi che con impegno e senso di responsabilità hanno affrontato la “prova”. Soddisfazione per l’iniziativa è stata espressa anche dalla dirigente dell’Istituto Ardito Don Bosco: “una valida esperienza per accrescere la consapevolezza delle proprie azioni e interiorizzare comportamenti corretti e rispettosi, da coltivare a scuola e nella vita”.
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