Sanità, Occhiuto: "Obiettivo è uscire fuori dal commissariamento entro qualche settimana"

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Reggio Calabria - Fare uscire la Calabria dal commissariamento entro qualche settimana. E' questo l'obiettivo ribadito dal presidente della Giunta regionale Roberto Occhiuto, che è anche commissario ad acta per il piano di rientro, in occasione della seduta monotematica del Consiglio regionale dedicata al dibattito sulla sanità in Calabria.

"Come sapete - ha aggiunto Occhiuto che è anche commissario con poteri di protezione civile per l'edilizia ospedaliera - i presupposti che determinano il commissariamento sono sostanzialmente derivanti dal fatto che non si è rispettato il piano rientro; che c'è stata sostanzialmente un'incapacità di governo dei conti della sanità e una incapacità di procedere nella direzione di migliorare il punteggio nei livelli essenziali di assistenza. Allora questi presupposti che indussero il commissariamento oggi di fatto non ci sono più e questo perché abbiamo cominciato la nostra sperienza qualche anno fa con Aziende sanitarie che non chiudevano i bilanci, non c'era un consolidato della società e non c'era lo stato patrimoniale. Adesso anche grazie all'impulso dato del Governo e del Parlamento abbiamo avuto delle norme che ci hanno consentito sostanzialmente di riottenere il governo dei conti nella sanità. E vi ricordate si parlava di una sanità omerica, orale, si parlava di una debito mostruoso. Vorrei ricordarvi che siamo intanto intervenuti facendo approvare al Parlamento una norma che dava la possibilità di accertare le pretese creditori insieme alla Guardia di Finanza. E all'esito di questo percorso avevamo dimostrato che questo debito sanitario mostruoso non c'era perché il motore della sanità era stato spento. Oggi siamo molto avanti nel pagamento di queste partite. Abbiamo fatto anche il bilancio della gestione sanitaria accentrata. Ci siamo affidati società che si occupano alla certificazione dei bilanci. Oggi c'è un sistema sanitario che ha il governo finalmente dei conti della Regione".

"Anche sul piano dei Livelli essenziali di assistenza - ha detto ancora Occhiuto - noi eravamo abituati a vedere la Calabria come una regione che era ultima nelle classifiche per i Lea. Oggi abbiamo raggiunto la sufficienza sia nell'assistenza ospedaliera e nella prevenzione. Ci sono ancora ritardi nell'assistenza territoriale, ma già con questo aggiornamento che il Ministero della Salute ha dato, noi tra qualche settimana, quando uscirà il report definitivo dei Lea, avremo una Calabria che per la prima volta nella storia recente e dai tempi del commissariamento, non è più l'ultima regione in sanità. Certo non saremmo la prima; saremo la terz'ultima, la quart'ultima. Vedremo. Però non saremo più l'ultima regione d'Italia, a testimonianza del fatto che c'è un progressivo miglioramento nella gestione del sistema sanitario".

Dibattito su sanità in Consiglio regionale, gli interventi

Diverse le questioni che il dibattito della sanità ha sollevato all'attenzione dell'Aula di palazzo Campanella: commissariamento per la costruzione dei nuovi ospedali, strumentazione obsoleta e personale. Ha aperto gli interventi la consigliera Pd Amalia Bruni, che ha definito la sanità, "il problema più grave per i calabresi. Abbiamo auspicato un dialogo - ha ricordato - sull'offerta regionale insufficiente. Abbiamo sempre chiesto una ristrutturazione della sanità calabrese, ma non siamo stati ascoltati. Il Commissario e Presidente Occhiuto ha solo venduto dati mediatici che però non esistono, quasi a volere nascondere le sue inefficienze. Sui Lea c'è ancora molto da fare". Nel definire "equilibrata, con toni non populisti" l'informativa del presidente Occhiuto, Davide Tavernise (M5S) ha detto di voler avviare una discussione serena con i colleghi di maggioranza. "La sanità non deve avere colori" ha sostenuto mettendo al centro il tema delle liste d'attesa, "un anno per una colonscopia e tempi troppo lunghi per le visite specialistiche, che aumentano la mobilità sanitaria e l'ingresso nelle strutture private". Tavernise ha citato la carenza dei posti letto, "e quelli delle terapie intensive presenti solo sulla carta", e del personale, "che se non fossero presenti i medici cubani molti ospedali sarebbero stati chiusi", oltre ai tantissimi inidonei. A seguire Ernesto Alecci (Pd). "Venire oggi qui, dopo tre anni dall'insediamento di questo Governo e trovarsi una sanità migliorata in tutti i suoi aspetti non sarebbe stato un fatto onesto intellettualmente, considerando la situazione drammatica che ci trasciniamo da moltissimi anni". Alecci ha aggiunto che qualcosa in più se la sarebbe aspettata "a fronte degli incarichi del presidente Occhiuto". Francesco Afflitto (Misto), nel delineare un quadro complessivo della sanità in Italia si è soffermato sul sistema dell'emergenza-urgenza. "Dopo molti anni, a causa di una patologia, ho dovuto lasciare il servizio in ambulanza. Per qualcuno sono un medico imboscato".

Nel definire un danno la regionalizzazione della sanità, Ferdinando Laghi (De Magistris Presidente) ha fatto una breve panoramica della sanità in Italia. "La Calabria non è stata esente dalle distorsioni di sistema della sanità nazionale - ha detto - alcuni aspetti, anzi, appaiono enfatizzati ed aggravati, tra cui l'ubiquitaria ingerenza della politica in un ambito ricco, anzi ricchissimo di potenziali consensi elettorali e di allocazione di risorse economiche". "Io spero che la discussione che affrontiamo questa sera possa poi produrre un risultato concreto. Cioè che possiamo uscire da quest'Aula, dopo questa discussione, con una speranza in più, anche con qualche idea in più", è stato l'auspicio di Antonio Lo Schiavo (Misto). "Perché non vorrei che ci si limitasse ad un dibattito in cui ci si sfoga e si ripercorre sostanzialmente nei giochi di ruoli tra maggioranza ed opposizione. Questo dibattito è troppo importante per essere affrontato in una logica di contrapposizione politica".

Raffaele Mammoliti (Pd) ha protestato contro il presidente Mancuso, che ha definito "un imperatore che ci impedisce di sapere chi si è iscritto a parlare" e ha riconosciuto a Occhiuto la disponibilità al dibattito chiedendo di ritirare le interrogazioni che erano state presentate. "Ma la debbo informare - ha poi aggiunto - che sono stato costretto a presentare una nuova interrogazione per chiedere informazioni circa la mancanza di aghi per la chemioterapia nel reparto di Oncologia del Presidio 'Ciaccio-De Lellis' dell'Azienda ospedaliero universitaria Renato Dulbecco di Catanzaro". Per la maggioranza, Pasqualina Straface (FI), nella sua qualità, tra l'altro, di presidente della Commissione "Sanità" ha espresso parole di gratitudine per il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, "per aver voluto concedere - ha detto - questa seduta monotematica sulla sanità della nostra regione. Non poteva essere una scelta ed una occasione più adeguata - ha aggiunto - per spiegare ai calabresi cosa è accaduto in questi anni".

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