Catanzaro – “È stato eseguito un provvedimento cautelare che ha colpito l'attività criminale della cosca La Rosa che agiva nel Vibonese e la cui natura è stata già certificata da diversi procedimenti ormai definitivi. Dopo una prima fase in cui esisteva un distinguo all'interno della ndrina, poi si è riunificata". Ad affermarlo il procuratore capo di Catanzaro, Salvatore Curcio, nel corso della conferenza stampa relativa all’operazione che oggi ha portato all’arresto di 10 persone (sette in carcere e 3 ai domiciliari) e realizzata dai finanzieri dei Comandi provinciali di Vibo Valentia e Catanzaro, con il supporto di personale del Servizio centrale investigazione criminalità organizzata di Roma. Gli indagati sono accusati di associazione di tipo mafioso a matrice 'ndranghetistica, estorsione aggravata, accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti e trasferimento fraudolento di valori. Diverse perquisizioni sono state eseguite anche a Lamezia.
"La particolarità - ha aggiunto Curcio - sta nell'uso in carcere di telefoni e tablet connessi a Internet. Un fenomeno purtroppo molto diffuso in Italia, basti pensare che l'anno scorso sono stati sequestrati oltre 2mila dispositivi in carcere. È un vulnus alla sicurezza pubblica che richiede soluzioni immediate. Nel particolare la cosca di Tropea e Ricadi usava i telefoni in cella, impartivano direttive all'esterno per compiere estorsioni. Tra gli arrestati di oggi anche un soggetto già detenuto". Eugenio Bua, comandante Gdf di Vibo Valentia, ha spiegato che l'attività si è sviluppata nel corso del tempo e con la sinergia di più corpi specializzati, con 100 uomini impegnati in più regioni. Pierpaolo Manno, alla guida della Gdf di Catanzaro, si è soffermato sul ruolo delle donne di 'ndrangheta operative sul territorio. Il colonnello Salvatore Tramis ha ribadito l'uso spregiudicato di telefoni cellulari nelle carceri di Milano, L'Aquila, Vibo: "L'ascolto di intercettazioni, nonostante un linguaggio in codice, è stato fondamentale per le indagini che hanno fatto luce su diversi episodi estorsivi ai danni di imprenditori anche durante pandemia".
G. V.
In carcere
Antonio La Rosa
Francesco La Rosa
Cristina La Rosa
Giusy Costa
Tommasina Certo
Davide Surace
Luigi Federici
Ai domiciliari
Domenico La Rosa
Francesco Federici
Erminia Bisogni
© RIPRODUZIONE RISERVATA