Tropea - Il Tar del Lazio ha rigettato, ritenendolo "infondato nel merito", il ricorso dell'ex sindaco di Tropea e di altri amministratori comunali contro il commissariamento per infiltrazioni mafiose degli organi elettivi del Comune di Tropea deciso dal ministero dell'Interno e dalla Presidenza del Consiglio il 24 aprile 2024 in accoglimento di una richiesta della Prefettura di Vibo Valentia. I ricorrenti sono stati anche condannati al pagamento delle spese di lite. Per il Tar sarebbe provato il sostegno del clan La Rosa al sindaco Macri' ed alla sua lista nelle amministrative del 2018 cosi' come emerge da un'intercettazioni nella quale il boss Antonio La Rosa (ora recluso in regime di 41 bis) dava indicazioni di voto. Sarebbero provati anche vari incontri (cene, compleanni, momenti conviviali) tra la moglie del sindaco e la madre di un assessore con le mogli del boss ed altro affiliato di spicco del clan.
Gravi sarebbero state anche le irregolarita' negli appalti pubblici con "ben 110 affidamenti diretti in favore della stessa ditta e 61 in favore di altra impresa senza gare d'appalto", cosi' come gravi sarebbero i ritardi nel dare esecuzione ad ordinanze di demolizioni nei confronti di esponenti del clan La Rosa. Esistono quindi, per il Tar, "rilevanti, univoci e concordanti elementi sul condizionamento mafioso degli organi politici ed amministrativi del Comune di Tropea", mentre il custode del cimitero e' stato arrestato per "estumulazioni illecite al fine di riutilizzare i loculi e destinarli ai defunti di appartenenti alla locale cosca, nonche' degli stessi amministratori e, in particolare, del sindaco". Rilievi anche sull'acquisto di un'auto Audi A6 da parte del sindaco dalla suocera del boss di Tropea due giorni prima del sequestro della stessa vettura ad opera dell'autorita' giudiziaria. Il prefetto di Vibo, nella sua relazione, aveva sottolineato "che nessun amministratore locale, che impronti il proprio operato a principi di integrita', dovrebbe mai porre in essere rapporti commerciali con individui controindicati, fornendo evidente appoggio agli stessi al fine di evitare l'applicazione di misure patrimoniali disposte in loro danno".
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