Lamezia Terme – Nonostante il tempo incerto “Latermino” e la sua allegra compagnia sono scesi in strada per la gioia dei “bambini” di tutte le età. Su corso Eroi di Sapri i giganti dell’allegria hanno sfilato nuovamente dopo una prima uscita il 23 febbraio. In questa domenica di Carnevale, inoltre, previsto un gran finale: spettacolo musicale e di luci, con dieci uscite di intrattenimento, mascotte Disney e i colorati Giganti dell’allegria. Si replica anche il 4 marzo con altre novità: arriveranno 15 majorette campane che si esibiranno accompagnate da musica dal vivo, giocolieri e i “ballon on the road”. I carri allegorici di quest’anno sono stati creati con un messaggio significativo: un leone in fuga da una gabbia, un’ape per sensibilizzare sull’importanza di questi insetti nell’ecosistema, una caricatura di Donald Trump e l’immancabile “Latermino”, la maschera ufficiale del Carnevale di Lamezia. Questi carri sono stati realizzati da un gruppo di appassionati, il cui lavoro è iniziato a settembre.
Da Super Mario e Luigi alle intramontabili fatine ai personaggi dei più classici cartoni animati a Squid Game, queste le scelte di travestimento più gettonate anche in città. Sul corso anche tanti pagliacci, principesse e Mercoledì Addams. In maschera grandi e piccini che stanno animando la sfilata tra canti e balli.
In città si sono svolti anche altri momenti di festa per il Carnevale 2025 come ieri a Sant’Eufemia alla parrocchia San Giovanni Battista, nel quartiere Gabella e lunedì pomeriggio a partire dalle 16:30 prevista festa per il Carnevale tra i libri in piazza Mazzini per grandi e piccoli.
Tradizione rispettata anche per i dolci tipici tra chi sceglie di prepararli in casa ai più “pigri” che ricorrono a quelli confezionati o realizzati dalle pasticcerie. L’importante è rispettare la tradizione. Ma, ad accompagnare il Carnevale anche le classiche polpette in attesa del Martedì Grasso calabrese all’insegna del “Risu chinu” o “U risu d’azata”. Un piatto appetitoso e gustoso che segna l’inizio della quaresima dal Mercoledì delle Ceneri: viene infatti detto “d’azata”, ossia, in gergo dialettale, il giorno in cui bisogna poi togliere la carne dalla tavola.
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