Lamezia, 44enne scomparso e ritrovato a Conflenti incontra Polizia. Il suo racconto: “Grato a tutti per avermi salvato, non lo dimenticherò”

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Lamezia Terme – A distanza di due settimane, Gennaro Mendicino, il 44enne lametino che lo scorso 7 gennaio è caduto in un burrone con la sua auto ha fatto visita al Commissariato di Polizia di Lamezia insieme alla moglie Emanuela ricevuti dal Dirigente insieme ad alcuni collaboratori.

La coppia ha voluto ringraziare la Polizia di Stato per lo straordinario intervento di soccorso effettuato il 7 gennaio scorso, che ha consentito di trarre in salvo l’uomo, precipitato con la propria autovettura, in un profondo dirupo in una zona montuosa ed impervia del comune di Conflenti. Grazie alla localizzazione del cellulare tramite il sistema GPS, gli operatori del Commissariato di Lamezia Terme sono riusciti a giungere rapidamente sul posto e con l’aiuto dei Vigili del Fuoco hanno messo in salvo l’uomo e recuperato l’autovettura nella quale lo stesso era rimasto incastrato, nell’impossibilità di utilizzare il proprio telefono cellulare per chiedere aiuto.

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I graditi ospiti, che hanno donato una pianta al Commissariato in segno di profonda e sentita riconoscenza, si sono intrattenuti con il Dirigente, ripercorrendo le concitate ed angoscianti ore di quel martedì 7 gennaio; quel giorno la disperazione che aveva assalito la propria famiglia, fin dalle prime ore del mattino per la scomparsa del signor Gennaro, veniva interrotta verso le 17:00 del pomeriggio, quando la signora Emanuela riceveva una telefonata dal Dirigente del Commissariato dottor Antonio Turi che la informava del ritrovamento del marito in buone condizioni di salute. La coppia, particolarmente grata alla Polizia di Stato, prima di lasciare gli uffici ha voluto salutare e ringraziare tutti i poliziotti presenti del Commissariato, rinnovando i sentimenti di profonda riconoscenza nei confronti dell’Amministrazione.

Il racconto di Gennaro dall’incidente al salvataggio da parte della Polizia

Il signor Mendicino ha voluto raccontare a il Lametino.it le interminabili ore di sofferenza, la paura di non farcela e la gioia del salvataggio e il ritorno a casa, “grato a tutti per questa seconda occasione che la vita mi ha concesso”. Un grazie che Gennaro ha voluto rivolgere anche personalmente al commissariato di Polizia di Lamezia diretto dal Primo Dirigente Antonio Turi, a tutti i soccorritori, alla sua famiglia e a quanti hanno collaborato nelle ricerche. La sua storia evidenzia l'importanza della collaborazione e della solidarietà nelle operazioni di ricerca e soccorso.

“Quello che in tanti hanno vissuto come un incubo - racconta il 44enne - è diventato, per me e la mia famiglia, una storia a lieto fine. Oggi voglio raccontare la mia esperienza e, soprattutto, esprimere la mia più profonda gratitudine verso chi ha lavorato senza sosta per riportarmi sano e salvo tra i miei cari. Tutto è cominciato quella fatidica notte. Mentre mi trovavo lungo una strada poco battuta nella zona di Conflenti, il veicolo è finito in un dirupo, un volo di oltre trenta metri che mi ha lasciato imprigionato tra le lamiere. Ferito, ma ancora cosciente, ho cercato di chiamare aiuto, ma il mio telefono, nonostante il segnale, sembrava non riuscire a dar ragione della mia posizione. Il buio, la solitudine e la consapevolezza della gravità della situazione mi hanno fatto sentire impotente. Ma ciò che non sapevo, mentre ero lì immobilizzato nel freddo della montagna, era che le persone che mi amano, e quelle che non mi conoscevano nemmeno, stavano già facendo il possibile per trovarmi. Il primo gesto di speranza è arrivato dal personale delle Forze dell’Ordine. La Polizia di Lamezia, in particolare, ha immediatamente dato il via a una ricerca sistematica, cercando tracce del mio passaggio e affidandosi anche a un’innovativa tecnologia con i droni per localizzare la mia auto. Nonostante il terreno impervio e la difficoltà logistica, nessuno si è arreso. Il Commissario di Polizia, Antonio Turi, insieme al suo team, ha coordinato con grande professionalità le operazioni, mobilitando le risorse necessarie per dare la priorità alla mia ricerca. La sua determinazione è stata fondamentale, così come la sua leadership nel garantire che tutte le forze coinvolte lavorassero in perfetta sinergia. Il suo lavoro ha fatto sì che, nonostante tutte le difficoltà, io venissi trovato prima che fosse troppo tardi. Nel frattempo, i Vigili del Fuoco, del distaccamento di Lamezia, con il Nucleo SAF di Catanzaro, sono arrivati con il loro coraggio e la loro professionalità, non lasciando nulla di intentato per estrarmi in sicurezza. Il loro lavoro è stato straordinario. E ancora, il personale del Suem 118, di Rogliano che mi ha dato le prime cure sul posto, ha fatto la differenza per farmi arrivare sano in ospedale. Un altro fondamentale supporto è arrivato dalla Protezione Civile, ha svolto un ruolo prezioso nel garantire la sicurezza e la fluidità delle operazioni sul terreno. I volontari della Protezione Civile di Conflenti e il Comune hanno collaborato con le Forze dell’Ordine e i soccorritori per gestire e supportare logisticamente l’intervento, facendo sì che nulla fosse lasciato al caso. Hanno lavorato con grande impegno. È rassicurante sapere di avere nella nostra comunità persone così preparate e pronte a intervenire in situazioni di emergenza”.

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La paura di morire e l’emozione del salvataggio

Mendicino racconta i momenti del suo salvataggio: “Quando sono stato estratto dal veicolo e finalmente raggiunto dai soccorritori, ho provato un’enorme sensazione di sollievo, un’emozione che non dimenticherò mai. I miei pensieri sono andati subito alla mia famiglia, che in quei momenti doveva essere piena di ansia e dolore. E se oggi posso scrivere queste parole, lo devo proprio a loro, ma anche a tutte le persone che hanno messo da parte il loro tempo e il loro comfort per cercarmi, per salvarmi. Un altro grande alleato nelle ricerche è stato il giornalismo. La testata de Il Lametino in particolare, ha diffuso tempestivamente la notizia della mia scomparsa, sensibilizzando l’opinione pubblica e facendo circolare l’appello su tutti i canali possibili. La loro tempestività nel dare visibilità al caso ha sicuramente giocato un ruolo fondamentale nel mantenere alta l’attenzione sulla mia ricerca. Grazie a chi ha avuto il coraggio e la professionalità di dar voce a questa situazione, facendo in modo che non venissi dimenticato nel silenzio”.

I ringraziamenti e la gratitudine verso la Polizia e a tutta la comunità

“Non posso che essere grato alla Polizia di Lamezia, ai Vigili del Fuoco, al personale sanitario e a tutti i soccorritori che hanno lavorato instancabilmente con una dedizione che va oltre le parole. Un grazie speciale va a chi non si è mai arreso, a chi mi ha cercato, a chi ha rischiato la propria incolumità per portarmi fuori da quella trappola che sembrava senza via d’uscita. Ora, guardandomi indietro, non posso fare a meno di sentire un profondo senso di riconoscenza per chi, senza esitazione, ha risposto alla chiamata e ha affrontato le difficoltà per farmi tornare vivo a casa. La mia esperienza mi ha insegnato quanto sia importante la comunità, quanto sia preziosa la presenza di chi è sempre pronto a intervenire nei momenti di bisogno. Oggi sono grato, a questa grande opportunità che la vita mi ha concesso. Ringrazio anche la mia famiglia, che in tutto questo non ha mai smesso di sperare, e i tanti cittadini che hanno manifestato la loro solidarietà e il loro supporto. Spero di poter rientrare presto nella mia vita di tutti i giorni, ma con una nuova consapevolezza: quella di poter contare su persone straordinarie, che lavorano ogni giorno per la nostra sicurezza, senza chiedere nulla in cambio”. Infine, coglie l’occasione per lanciare un appello “vi aspetto al mio bar, Bar Friend’s in via Giovanni De Sensi, oggi come oggi, sono contento di averlo chiamato così, perché ho sempre creduto che gli amici siano una grande famiglia, sarò lieto di offrirvi a tutti, ciascuno di voi un buon caffè”.

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