Lamezia, “Ti leggo… Ti ascolto” al Polo Liceale Campanella Fiorentino

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Lamezia Terme - “Ti leggo… Ti ascolto” è il progetto nazionale proposto dalla Fondazione Treccani Cultura ETS in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma e con la Fondazione Trame; un progetto, rivolto agli studenti dai 15 ai 24 anni delle scuole secondarie superiori e delle università che si propone di sperimentare forme diverse di lettura ad alta voce di opere letterarie del ‘900. Il progetto prevede, inoltre, la presenza di docenti ed esperti che, rispetto ai testi scelti, offriranno il loro contributo dal punto di vista storico e critico.

Mercoledì 18 dicembre gli studenti delle classi 4°A Liceo Classico e 5° A Liceo delle Scienze Umane del Polo Liceale Campanella Fiorentino, presso la Biblioteca “Oreste Borrello”, coordinati dalle referenti prof.sse Maria Chieffallo e Maria Fiorentino hanno incontrato il Prof. Luca Zipoli, Visiting Assistent Professor di Letteratura italiana a Bryn Mawr College negli Stati Uniti, che, attraverso una lezione interattiva e frontale, ha presentato Dino Buzzati e il suo celebre romanzo “Il deserto dei Tartari”. La Prof.ssa Maria Chieffallo nel suo intervento introduttivo ha sottolineato la complessità e l’attualità del romanzo, definendolo “libro infinito” con un’eco che rimanda, per le descrizioni paesaggistiche e metaforiche, al Purgatorio dantesco. Il prof. Zipoli, avviando la sua lezione ha evidenziato la personalità di Dino Buzzati; “scrittore per caso” e intellettuale eclettico che ha attraversato gli anni cruciali del ‘900; una lettura, quella del Professore di Letteratura italiana a Bryn Mawr College, critica, storica, sociologica, letteraria. “Il deserto dei tartari fu un grande successo che consacrò Buzzati tra gli autori più importanti della letteratura del secolo scorso. Il titolo originario era “Fortezza Bastiani”, successivamente modificato per ragioni editoriali in risposta di un’efficacia comunicativa che rimandava in modo immediato ad un significato più esistenziale che storico. Pensieri, visioni, sogni sono presenti in modo costante in tutto il romanzo, sostituendo un modello onirico allo stesso protagonista, Giovanni Drogo che interpreta temi cari all’esistenzialismo quali il tempo, l’attesa, l’inevitabilità della morte”. Numerosi gli interventi degli studenti i quali, interpretando il capolavoro buzzatiano, hanno evidenziato la raffinata filigrana dell’opera, tra allegorie e metafore, cogliendo indizi a volte appena visibili e ricostruendo l’originale poetica dello scrittore. “Il libro pubblicato nel 1940 – aggiunge Zipoli - non può non risentire del momento storico che in quel periodo attraversava l’Italia. Venti di imperialismo e colonialismo che, per Buzzati, convivono in due aspetti: da una parte il desiderio di incontrare l’altro per definire se stesso e dall’altra la paura”.

Molte le domande, le curiosità che hanno animato il dibattito; particolarmente interessante il parallelismo con il lavoro di giornalista di Buzzati. Il Deserto dei Tartari e ancor prima Fortezza Bastiani prende forma durante le lunghe giornate in redazione (fortezza), durante quel lavoro di revisione e cura di notizie, a volte di attesa e a volte noioso. Bravi i ragazzi nell’evidenziare il processo evolutivo dello scrittore, la maturazione del personaggio protagonista che rappresenta l’evoluzione dell’uomo che si pone domande sul proprio personale significato esistenziale. La dirigente Dott.ssa Susanna Mustari nel lodare la pregevole iniziativa ha sottolineato l’importanza formativa della lettura: “Un proverbio africano recita che “per educare un bambino ci vuole un villaggio”: per educare i giovani, nella loro complessità di individui, è necessaria, come appare sempre più evidente, una nuova cultura pedagogica condivisa che attraversi anche le pagine della nostra letteratura. La nostra scuola è una palestra - luogo di formazione, che accompagna l’individuo in maniera trasversale per gran parte della sua vita. Noi siamo gli allenatori emotivi e le emozioni si servono delle parole per strutturare un sé equilibrato ed emotivamente consapevole. Quello della scuola è un obiettivo educativo di ordine sociale, dal momento che nell’affettività c’è sempre relazione e, cioè, costruzione, sia pure a volte fragile e frammentaria, di dialogo e di ascolto, di silenzio e di contatto: di intersoggettività. D’altronde la capacità di leggere non è solo un’abilità tecnica: è uno strumento essenziale per interpretare il mondo, comprendere concetti complessi e sviluppare l’empatia verso gli altri”. Inoltre, la dirigente Mustari ha sottolineato come “la lettura rappresenti il nostro mondo interiore e come ci permetta di intraprendere viaggi che altrimenti non faremmo mai”.

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