Lamezia, Autonomia differenziata: riflessione della docente Sirianni sulla pronuncia della Consulta

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Lamezia Terme - Breve riflessione, sulla pronuncia della Consulta in merito alla legge sull'Autonomia differenziata, della professoressa di lettere, ora in pensione, Enza Sirianni. 

“Due giorni fa la Consulta si è pronunciata sulla legge sull'Autonomia Regionale Differenziata voluta dalla Lega e appoggiata dal resto della coalizione al governo del paese. I giudici, che l’americano Elon Musk vorrebbe non ci fossero in Italia, hanno rilevato profili di incostituzionalità in ben sette punti della legge. Il che – precisa - si traduce in una demolizione importante del suo impianto e in un rallentamento della realizzazione del sogno leghista. Giacché, contrariamente a quanto afferma il vicesegretario Durigon, l'Autonomia è una bandiera della Lega”.“Il ministro Nordio, al riguardo, ha dichiarato testualmente: “Letta a spanne - aggiunge il guardasigilli - la sentenza della Corte è più che equilibrata, che condivido. Dico a spanne perché per dare una interpretazione tecnicamente corretta occorre leggere le motivazioni, che saranno sicuramente articolate e molto lunghe. Detto questo, è sicuro che produrrà un avanzamento probabilmente di mesi o forse anche di anni verso una soluzione definitiva, magari referendaria. Se mi si chiede se questa pronuncia impedirà o no il referendum, bisognerà leggere le sentenze, ma direi di sì”.Traducendo in estrema sintesi – spiega la professoressa Sirianni - se da una parte potrebbe non esserci il referendum abrogativo della legge (un milione e trecentomila italiani hanno firmato per esso), dall'altra, indubbiamente, viene posto un freno alle aspettative di passare ai fatti, come premevano governatori del Nord, Zaia in testa”. 

“Alla inspiegabile contentezza di Salvini – prosegue - che ritiene sia stato fatto un passo in avanti con la dichiarazione- abbastanza ovvia- della costituzionalità dell'Autonomia, risponderanno i necessari passaggi parlamentari che la sentenza della Consulta mette in primo piano per correggere le storture di una legge scritta di fretta, congegnata male, intrisa dell’egoismo e dell’ignoranza di chi l'ha pensata, voluta, cullata, nutrita, messa in piedi. Il Parlamento è sovrano! Qualcuno del centrodestra lo ha detto in questi giorni di confusione sulle regole basilari della democrazia in cui affiorano pericolose seduzioni di onnipotenza cialtrona”. 

“Le opposizioni, dal canto loro, essendo contrarie a questa legge, sono soddisfatte per quanto ha deciso la Consulta. Ma anche Occhiuto, nostro governatore di centrodestra, che ha espresso sempre perplessità sul modo in cui si intende giungere al regionalismo differenziato, dopo la sentenza, ha usato il termine “moratoria” per la revisione dei sette punti deboli individuati dalla Corte, manifestando un certo sollievo rispetto all'impazienza frettolosa dei governatori del nord di agire in autonomia su materie ancora di competenza dello stato. In attesa di vedere come garantire a tutte le regioni italiane i Lep, in particolare per sanità, scuole e trasporti, attraverso un iter parlamentare e con i soldi sul piatto, il povero Calderoli si consola, come diciamo da queste parti, con uno spicchio d'aglio: la legge è costituzionale! Per capirci, i signori della lega, il cui sogno per ora è stato interrotto, è come se dicessero che la casa è rimasta in piedi ma dentro è tutto da rifare. Nel frattempo – conclude - devono attendere, studiare la Costituzione, ripassare un po' di storia, approfondire il concetto di sussidiarietà e, se possibile, educarsi alla fratellanza nazionale e solidarietà universale. Del resto, non è mai troppo tardi, diceva il maestro Manzi”. 

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