Nuova aggressione all'ospedale di Reggio, Commissario straordinario: "Rischio che prima o poi ci scapperà il morto"

ospedale_riuniti_reggio_calabria_095ab_5ea8b_e3695_cd9cf.jpg

Reggio Calabria- Nuova aggressione al personale ospedaliero al Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria. Un uomo di 61 anni è stato stato arrestato dai carabinieri di Reggio Calabria con l'accusa di aver aggredito medici e infermieri del Gom. L'episodio è avvenuto stamattina quando l'uomo, originario della provincia reggina, si è recato in ospedale perché aveva una prenotazione per una visita specialistica nel reparto di chirurgia vascolare. Non si conoscono i motivi, ma ad un certo punto il sessantunenne si è scagliato contro i sanitari che sono stati costretti a chiamare i carabinieri danneggiando anche una porta della struttura. Arrivati sul posto, dopo aver tentato di calmarlo, anche i militari dell'Arma sono stati aggrediti dall'uomo che, una volta bloccato, è stato arrestato con l'accusa di aggressione, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale.

Avvertito il magistrato di turno, i carabinieri lo stanno interrogando e, in attesa che il giudice stabilisca se convalidare il fermo, non è escluso che nelle prossime ore possano sentire anche i medici e gli infermieri aggrediti che spesso, nonostante lavorino in condizioni di carenza di organico, si ritrovano coinvolti in vicende di questo tipo. L'obiettivo degli investigatori è non solo capire la dinamica dei fatti ma anche le ragioni del comportamento dell'arrestat.

"Senza voler drammatizzare, sono purtroppo convinto che esista un serio rischio che, prima o poi, ci scappi il morto". Così in una nota il commissario straordinario Gianluigi Scaffidi che sottolinea come "il soggetto aveva prenotato per una visita specialistica alle ore 11:45 in Chirurgia Vascolare". "Non mi esprimo sui "motivi" - le parole del - in quanto a nessuno è concesso di aggredire per alcun motivo, né futile né serio, altre persone. Chiunque pone in essere tali comportamenti è al di fuori della società civile e non esistono giustificazioni di alcun tipo". Da Scaffidi poi nessun "solito comunicato solidale, lacrimevole, sdegnato e velleitario che, ormai, tutti abbiamo nel cassetto in pre-stampato e pronto per l'uso". "Mi sembrerebbe - rimarca - un'ulteriore offesa a tutti coloro che sono stati aggrediti e a quanti lo saranno ancora. Evidenzio che le ripetute aggressioni fanno venir meno la serenità lavorativa e, con essa, l'espressione della migliore capacità professionale".

"Non intendo accodarmi - prosegue - al rito di quanti ripeteranno le solite cose senza che nulla cambi né, soprattutto, al solito auspicio per una maggiore tutela degli operatori sanitari in quanto occorrerebbe una militarizzazione degli ospedali, non solo Calabresi, cosa francamente impossibile". Quindi l'appello ai rappresentanti istituzionali di ogni parte politica "affinché lavorino celermente ad una decretazione legislativa d'urgenza che, ancorché di scarso impatto sul versante della prevenzione, possa consentire ampia efficacia per irrogare pene certe, immediate e severe - essendo gli aggressori sempre identificati - che costituiscono il migliore metodo preventivo possibile". Un altro appello è poi indirizzato "all'Ordine professionale dei Medici, degli Infermieri, dei Tecnici e di tutte le figure che prestano servizio in Ospedale affinché si uniscano, anche attraverso le rappresentanze nazionali, a questa richiesta che ormai non può più essere ignorata se riteniamo di vivere in una società civile. Altrimenti domani… ci ritroveremo punto e daccapo".

© RIPRODUZIONE RISERVATA